Bit9 definisce come pericolose o discutibili 100.000 app del Play Store

Roberto Orgiu
Roberto Orgiu
Bit9 definisce come pericolose o discutibili 100.000 app del Play Store

Collegandosi alla home page della nota società di sicurezza informatica Bit9, la prima cosa che si nota è un banner in cui campeggiano i risultati allarmanti di uno studio condotto sul Play Store: il 26% delle applicazioni presenti sul negozio virtuale di Google sarebbero da considerarsi pericolose o quanto meno non propriamente degne di fiducia.

Preso da solo, il dato ci fa letteralmente saltare sulla sedia: un quarto delle app che abbiamo installato sui nostri dispositivi potrebbe nascondere un pericolo. Ma se procediamo ad una più attenta analisi del rapporto, ci rendiamo conto che l'elaborazione è stata fatta basandosi sui permessi richiesti dall'applicazione e sulla reputazione della stessa.

Cosa intendano esattamente per reputazione è un dato ancora non pervenuto, ma l'analisi sui permessi ci sembra almeno leggermente sensazionalistica: anche per la sola pubblicità, molti provider richiedono che venga dichiarato nel file Manifest il permesso di accedere alla posizione precisa del dispositivo, ma non ci sembra costituisca un reale pericolo per i nostri dati, esattamente come il permesso per accedere alla nostra rubrica.

Quello che insomma traspare è che la statistica sia un po' come i benchmark e vada presa con le pinze: senza scoprire esattamente ciò che fa e che non fa un'applicazione (cosa che non traspare dai singoli permessi o dalla votazione che l'app riceve sul Play Store) è leggermente prematuro allargare la cerchia delle potenziali applicazioni dannose ad un quarto di quelle presenti nello studio; non neghiamo che possano essercene di malevole, ma non saranno sicuramente un settimo delle totali.

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