Editoriale: sul perché spero che Google realizzi davvero tre Nexus

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Editoriale: sul perché spero che Google realizzi davvero tre Nexus

- Ciao, ma è un iPhone quello che hai?
- No, è uno smartphone Android, si chiama Galaxy Nexus e…
- Ah, capito. Senti, ma visto che te ne intendi, secondo te a quanto lo trovo un iPhone su internet?
- Guarda, in realtà non è che mi occupi proprio di iPhone. Comunque sui 400€ circa immagino. Però ci sono altri smartphone che costano notevolmente di meno e potrebbero comunque fare al caso tuo…
- Ma anche il 3GS mi costa così tanto?

Il 3GS. Questa è stata una discussione reale (con qualche sistemazione nella forma) che ho avuto con un conoscente.
Il 3GS. Uno smartphone di 3 anni fa, senza fotocamera frontale, senza LED flash, con caratteristiche hardware più che obsolete. Eppure ci si accontenta anche di quello, pur di avere un iPhone.
Ma non fraintendetemi, non è una critica alla massa la mia, non è (come pensano i più!) solo questione di “moda”: è saper creare uno standard, un simbolo. È una cosa che Apple ha sempre saputo fare ed è giusto e logico che le persone lo cerchino e lo comprino: io non mi intendo di moto ma, se decidessi di comprarne una, probabilmente inizierei a puntare a quelle 2-3 che sento nominare.

Android non lo si sente nominare.

Non quanto vorremmo. Non quanto sarebbe necessario per creare un’identità di questo splendido sistema operativo.
È per questo che conosco gente entrata in un centro commerciale convinta di comprare un Galaxy S II ed è uscita con un iPhone 4S.
Perché se tu chiedi un Galaxy S II non è detto che lo abbiano: però hanno un Galaxy S Plus, un Galaxy S Advanced, un Galaxy S III, un Galaxy Next, un Galaxy Vattelappesca.
E poi hanno l’iPhone.
Lo vuoi l’iPhone? È lui, è inconfondibile, non ha imitazioni, è una garanzia. L’iPhone ha un’identità, cosa che non si trova su quasi nessuno smartphone Android.

Una buona strada in questo senso l’ha intrapresa Samsung con la linea di Galaxy S: sento parlare sempre più persone insospettabili del Galaxy S III, ma quando gli stessi commercianti hanno così tanta confusione da non essere sicuri di sapere distinguere un SIII da un Ace, perché dovrebbero averla i consumatori, questa sicurezza?

E sembra un discorso quasi scollegato, ma è per questo che spero che, come sostengono i rumor in rete, Google tiri fuori 3 Nexus questo Natale, con tre differenti fasce di prezzo: bassa, media e alta.


Ne voglio tre perché voglio che se li possa permettere chiunque: dallo studente squattrinato che ha necessità per la prima volta di affacciarsi al mondo degli smartphone, al manager di azienda che cerca il nuovo device del momento.
Tre smartphone, che però siano un tutt’uno: che siano la linea Nexus, composta sì da tre diversi modelli che ruotano ogni anno, ma che abbiano un’interfaccia unica, un’unica azienda dietro (Google), un’unica “filosofia di pensiero”.
E allo stesso tempo spero che li pubblicizzino così tanto che anche mio nonno mi chieda cos’è quell’omino verde che saltella sul cellulare nelle pubblicità; che non si parli più solo di iPhone Killer ma di Nexus killer.
Spero, insomma, che riesca a tirare fuori tre smartphone che, insieme, diano identità al mondo Android.

Perché è bello che Android sia open source, disponibile per chiunque voglia installarlo e tutte le altre parole di cui quotidianamente ci riempiamo la bocca sui blog, ma finché anche mio zio non acquisterà uno smartphone sapendo che ha Android a bordo, non si potrà parlare di una vittoria.


Si può parlare di numeri, di statistiche, ma sono dati dettati solo dalla convenienza, dall’ignoranza e non da una scelta.

Quello che mi auguro è che quando i conoscenti mi chiedano consiglio, non mi pongano la fatidica frase: ma secondo te è meglio un iPhone o altro?, ma che mi domandino invece ma secondo te è meglio un iPhone, un Nexus o altro?

Sia chiaro, spero anche che Android rimanga così com’è, “libero” e installato anche sulle peggio ciofeche degne da vendita alle bancarelle, ma allo stesso tempo vorrei che fosse spinto di più, che diventasse uno standard.
Tuttavia, per diventare uno standard, deve necessariamente raggiungere un’identità: identità che non potrà certo mai avere finché tutti i produttori ne personalizzano l’interfaccia, non lo aggiornano, commercializzano decine e decine di dispositivi l’anno.

Quindi ben vengano gli HTC con la serie One, i Galaxy della Samsung, gli Optimus della LG e gli Xperia della Sony, ma datemi anche uno (o, meglio, tre, poiché più abbordabili) smartphone per le masse che siano solo Android: nudo e crudo, inconfondibile e alla portata di tutti.

Così, finalmente, quando spiegherò ai non addetti ai lavori di cosa mi occupo, non dovrò più partire con hai presente l’iPhone? ma con hai presente i nuovi Nexus?