Google prepara il dopo HTTP con SPDY

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Google prepara il dopo HTTP con SPDY

Il web si è espanso a velocità esponenziale, tanto che la maggior parte dei protocolli su cui si basa sono "vecchi" e inadeguati al carico odierno, ma non è sempre facile soppiantare in maniera silenziosa ed efficace quelli che ormai sono degli standard de facto; nulla impedisce comunque di sperimentare in tal senso e chi più di un gigante tra i motori di ricerca come Google è indicato a farlo?

SPDY (che in inglese suona come speedy, cioè veloce) è un protocollo che vorrebbe rimpiazzare l'ubiquo HTTP, per far sì che le pagine si carichino molto più velocemente, il che forse non rappresenterà niente di così necessario per l'utenza fissa, ma diventerebbe assai gradito per quella mobile. Per dimostrarlo Google ha messo in piedi un confronto diretto tra i due protocolli, ovviamente con i suoi mezzi casalinghi, ovvero Galaxy Nexus con Chrome beta per Android: caricando 77 pagine diverse da altrettanti popolari siti, SPDY ha prodotto un aumento di velocità del 23% in media.

Speedy è comunque tutt'altro che una novità, essendo in sviluppo già dal 2009 e ad oggi incluso in browser quali Firefox, Amazon Silk, e Google Chrome per l'appunto, ma nonostante questo è tutt'altro che concluso, dato che, nonostante gli ottimi risultati, un'ottimizzazione ulteriore proprio per rete mobile (sia 3G che 4G) è ancora possibile.

Inutile dire che qualsiasi cosa che produca tempi di caricamento più rapidi è ben vista, ma non aspettatevi un suo altrettanto celere arrivo, o probabilmente rimarrete delusi.

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