GO Power Master, anche il GO Dev Team scende in campo a difesa della batteria.

Roberto Orgiu
Roberto Orgiu
GO Power Master, anche il GO Dev Team scende in campo a difesa della batteria.

Da pochi giorni è presente sul Play Store una nuova e promettente applicazione creata dal Team GO, i progettisti e sviluppatori di uno dei launcher più famosi del panorama Android, GO Launcher Ex.

Il software in questione reca l'altisonanate nome di GO Power Master e, contrariamente a quanto accade ad altri applicativi della stessa azienda, funziona su tutti i launcher, portando con sé una luminosa interfaccia dai toni chiari (bianco e verde, non in linea con il tema Holo, ma decisamente gradevole), un comodo widget e una notifica molto utile, che però stona un pò con le altre (la stessa colorazione si presenta nel menu a tendina, dove siamo soliti avere voci con toni scuri).
GO Power Master ha delle ottime potenzialità, ma, come molte volte accade, è affetto da qualche piccolo baco di gioventù e propone (come è solito fare il Team GO con i suoi prodotti appena usciti) la sola localizzazione inglese, che non ne pregiudica comunque l'utilizzo.

Al primo avvio dell'applicazione ci viene proposto di utilizzare il launcher abbinato per una migliore compatibilità con il widget ma anche su Apex è reattivo e molto comodo, con addirittura 3 punti di contatto che ci condurranno velocemente ad altrettante funzioni del software che, purtroppo, non è ancora personalizzabile quanto le altre applicazioni dell'ormai celebre team di sviluppo (possiamo infatti solamente decidere se mostrare o meno la notifica, se avviarlo al boot, aggiornarlo automaticamente quando siamo connessi ad una rete WiFi oppure decidere se venire avvisati o meno quando la batteria finisce il suo ciclo di ricarica).

Une peculiarità di questo prodotto è il fatto che vada di fatto a sovrascrivere le impostazioni di sistema, rendendolo uno strumento potente e versatile per poter gestire praticamente ogni aspetto del nostro smartphone, oltre che inibendo (almeno sul nostro dispositivo di prova) i toggle button della status bar (i cambiamenti portati tramite i bottoni vengono alterati dall'applicativo della GO).

Partendo dalla prima pagina, troviamo nella parte alta un curioso indicatore con la percentuale della batteria, supportato dalla temperatura (purtroppo solamente in gradi Fahrenheit), il voltaggio della batteria, il modo utilizzato (con un bottone che ci condurrà alla pagina di scelta degli altri modi disponibili) e il bottone "Optimize", che chiuderà tutte le applicazioni non importanti, garantendo (stando a quanto ci comunica) una maggiore autonomia. Nella parte bassa abbiamo una tabella riassuntiva in cui ci viene mostrata la durata rimanente della batteria a seconda delle nostre azioni: anche se queste ultime voci non ci sono sembrate sempre molto accurate, possono comunque dare un'idea di massima.

Spostandoci nella seconda schermata, troviamo l'elenco dei modi che potremo modificare, andando a decidere il comportamento di parecchi componenti del nostro telefono:

  • luminosità
  • timeout dello schermo
  • suoneria
  • connessione wireless
  • dati mobili
  • sincronizzazione
  • feedback aptico
  • telefono (modalità aereo)
  • vibrazione
  • Bluetooth

con la possibilità di aggiungere o modificare i modi esistenti, anche se, di fatto, non siamo mai riusciti a mantenere il nome che avevamo scelto, in quanto tornando nella schermata di modifica il nome viene resettato a "My Mode". Perché tornare nella schermata di modifica? Perché, almeno sul nostro telefono di test (LG Optimus Dual con Rom NovaHD basata su CM9), ogni volta che tentavamo di modificare un parametro la luminosità veniva ridotta al minimo e dovevamo rientrare nella pagina per poterla rimettere a posto (basta rientrare e la luminosità viene riportata al valore da noi scelto); probabilmente questo comportamento è dettato dal fatto che la luminosità minima e quella automatica occupano la stessa posizione nello slider di scelta.

Nella terza schermata troviamo invece due comode impostazioni per passare a determinate modalità da avviare a seconda della percentuale di carica della batteria o l'orario, in modo da staccare (ad esempio) tutte le connessioni e azzittire tutti i possibili avvisi quando ci prepariamo per andare a letto.

L'ultima schermata è invece suddivisa in due tab, riguardanti rispettivamente il consumo delle varie applicazioni e dei cinque componenti hardware monitorati. In questa schermata abbiamo notato una buona accuratezza per quanto riguarda il consumo dei vari software, mentre siamo rimasti colpiti dal fatto che, nella schermata hardware, solamente lo schermo sembrava aver bisogno di energia, mentre la parte telefonica, il WiFi (acceso per almeno il 50% del tempo in cui abbiamo provato l'applicazione), i dati mobili (attivi sempre quando non usavamo il WiFi) e la CPU non consumavano assolutamente nulla, rimanendo fermi ad un curioso 0%.

Passando al widget, notiamo la presenza della sola dimensione orizzontale 4x1, che ci offre una panoramica sulle ore di autonomia rimaste, il modo che stiamo utilizzando (i componenti attivi sono in verde, quelli disattivati sono neri con una piccola icona di divieto nell'angolo in basso a destra) e il bottone per l'ottimizzazione rapida, rappresentato dal logo stesso dell'applicazione.

Andando a sfiorare le ore rimanenti (e la percentuale di carica rimasta) verrà aperta l'applicazione stessa, mentre facendo un tap sul modo utilizzato ci verrà aperta una finestra in cui scegliere la nuova modalità da utilizzare.

Se abbiamo attivato l'utilizzo della status bar, notiamo un'icona di segnalazione a forma di batteria che contiene anche la percentuale di carica rimasta (non troppo leggibile, abbiamo dovuto avvicinare il telefono per riuscire a leggere correttamente, all'inizio), mentre se tiriamo giù il menu a tendina troviamo la notifica che ci indica le ore di utilizzo rimaste e il modo che stiamo usando, trasportandoci all'applicazione quando viene lanciata.

Prima di lasciarvi alla gallery che abbiamo creato, vi riveliamo una stranezza che abbiamo riscontrato durante l'utilizzo di questa applicazione: ogni volta che provavamo a monitorare la temperatura o il voltaggio della batteria, trovavamo i valori fissi a 77 °F e 3.7 V e siamo quasi convinti sia dovuto all'approssimazione (abbiamo osservato temperature e voltaggi che variavano di 1 grado) o alla precisione e calibrazione del sensore termico.

Nel complesso è un software molto intuitivo e che mantiene le promesse fatte anche se, come ricordavamo in un altro articolo, questi programmi non fanno miracoli. Che ne pensate? Qualcuno di voi lo ha provato?