Google tende la mano (con un po' di soldi) ad Oracle

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Google tende la mano (con un po' di soldi) ad Oracle

Eravamo recentemente tornati sulla vecchia causa Oracle contro Google in merito al codice java proprietario che sarebbe usato in Android, per comunicarvi che sarebbe ripartita il prossimo 16 aprile. Google però ha messo nel frattempo sul piatto della bilancia un'inattesa proposta.

Gli uomini di Mountain View si dicono infatti disposti a pagare una percentuale delle entrate di Android ad Oracle, se quest'ultimo dimostrerà che c'è effettivamente stata un'infrazione. Ai nostri occhi profani la cosa sembrerebbe scontata, e in effetti qualcosa sotto c'è.

Al momento rimangono solo due brevetti ancora oggetto di contesa (US RE38.104 e US 6.061.520), per i quali in sostanza Google starebbe offrendo di pagare "solo" 2,8 milioni di dollari per qualsiasi loro passata infrazione. Riguardo i futuri pagamenti, Google proporrebbe una royalty ad Oracle fino allo 0,015% dei guadagni di Android per il secondo brevetto (che scade nel 2018) e dello 0,5% per il primo brevetto che scadrà il prossimo dicembre.

Essendo tra l'altro Android un sistema open-source è un po' difficile stabilire cosa si intenda quando si parla di "entrate" (pubblicità? altre forme di introiti?), quindi non sappiamo con esattezza a quanto corrispondano tali percentuali, ma capirete anche da soli che si tratta di cifre trascurabili rispetto alla posta in palio.

Difatti la risposta di Oracle è stata che le cifre proposte da Google sono inferiori alle aspettative. In ogni caso c'è tempo fino al 9 aprile per eventuali accordi, dopo di che si andrà direttamente in aula il 16 dello stesso mese. Sia quel che sia quindi, ne riparleremo a breve. Secondo voi la causa di Oracle potrebbe davvero minare l'ecosistema Android?

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