Microsoft VS Motorola-Google: causa per violazione di 7 brevetti

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Microsoft VS Motorola-Google: causa per violazione di 7 brevetti

Dopo Apple Vs Samsung, adesso è la volta di Microsoft Vs Motorola-Google. Siamo sinceri però: quanti di noi se l'aspettavano da tempo? E puntuale come le zanzare d'estate Redmond è lì per (non) deluderci. Scopo dell'azione legale: bandire dei cellulari Motorola dal suolo statunitense, sulla base della violazione di 7 brevetti a marchio MS (tra questi ce ne sarebbero di correlati alla sincronizzazione di calendario e contatti, ma anche le applicazioni di notifica delle modifiche al segnale).

Bollare l'azione di Microsoft come un "plagio" di quella di Apple (si potrà fare una causa ad una causa?) sarebbe troppo sbrigativo: intanto stiamo comunque parlando di Microsoft, non di un'azienda di periferia, seconda di poi, in caso di vittoria, questo aprirebbe la strada ad una sequela di contestazioni analoghe anche in altri mercati, dato che i telefoni Motorola (come quelli di molte aziende), benché la società sia statunitense, vengono prodotti all'estero e poi importati in suolo USA e la Commissione internazionale per il commercio potrebbe impedire che varchino i confini americani, costituendo così un pericolosissimo precedente.

E' ovvio come nel mirino ci sia la partnership di Motorola con Google, che metterebbe ancor più al sicuro la già dominante piattaforma Android; del resto alla Microsoft sanno bene cosa sia il monopolio e quanto la concorrenza sia fastidiosa. Certo per noi utenti è l'esatto opposto, e non parliamo di chi ha un terminale Android, ma in generale: il commento laconico "innovate di più e fate e meno cause", che qualche tempo fa poteva far sorridere, sta diventando sempre più concreto. Dalla concorrenza deriva progresso e varietà di scelta per l'utente finale, dai continui appelli alla corte derivano invece tanti articoli su AndroidWorld.it, che sta diventando sempre più un sito forense, privi di contenuti tecnologici. Buon per noi che potremo sempre riciclarci come avvocati all'occorrenza, male per il settore smartphone in generale.

Ringraziamo Roberto per la segnalazione.

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