Le app Android si mettono a dieta: nuovi strumenti di sviluppo ne ridurranno il peso

Vezio Ceniccola
Vezio Ceniccola Tech Master
Le app Android si mettono a dieta: nuovi strumenti di sviluppo ne ridurranno il peso

I nuovi strumenti di Google dedicati agli sviluppatori di app per Android hanno un obiettivo ben preciso: ridurre il peso delle app da scaricare dal Play Store, per permettere agli utenti di installare più velocemente il software di cui hanno bisogno ed evitare lo spreco di spazio in memoria. Da questi presupposti nascono le nuove funzionalità Android App Bundle e Google Play Dynamic Delivery, due interessanti strumenti di sviluppo in grado di aiutare i developer nel momento della pubblicazione dei propri lavori.

Android App Bundle è un nuovo formato di pacchettizzazione delle app direttamente integrato sulla Google Play Developer Console ed è molto semplice da utilizzare. Una volta caricati il codice e tutte le risorse dell'app sulla piattaforma di Google, è sufficiente premere sul pulsante "create bundle" per ottenere una pacchettizzazione intelligente di tali contenuti.

Il cuore di questo sistema modulare è il pacchetto "base", dove sono allocate tutte le risorse grafiche principali e le funzionalità dell'app.

A questo si aggiungono poi tutta una serie di pacchetti dedicati a particolari architetture hardware, alle risoluzioni dello schermo, alle lingue ed altro ancora.

Il lavoro di distribuzione di queste risorse sarà effettuato da Google Play Dynamic Delivery, che si occuperà di creare dinamicamente apk dell'app specifici per il dispositivo su cui si vuole installarla: in questo modo, può essere scaricato solo ciò che serve a seconda del modello, della dimensione dello schermo, della lingua e di altri particolari parametri, evitando codice e risorse inutili per quel determinato utente.

Tutto questo processo avviene in automatico sul Play Store, senza che l'utente sia coinvolto: l'unica cosa da fare è andare sulla pagina dell'app e premere sul pulsante "installa", così come avviene normalmente, e sarà la piattafroma a capire com'è fatto il vostro dispositivo, selezionare i pacchetti da includere nell'apk creato apposta per voi e poi farvelo scaricare ed installare.

I vantaggi di questo approccio sono evidenti, soprattutto per le app che includono al loro interno molte risorse e molte lingue diverse: ad esempio, dalle prime prove risulta che il peso dell'app di LinkedIn può essere ridotto del 23%, mentre quello di Twitter addirittura del 35%.

Il nuovo formato di pacchettizzazione e distribuzione degli apk è compatibile con tutti i dispositivi che utilizzano Android 5.0 Lollipop o versione successive, ma la notazione più interessante è che si tratta di un progetto open-source, utilizzabile non solo dal Play Store ma anche da tutti gli altri store di terze parti che volessero integrarlo.

Per adesso entrambi gli strumenti sono ancora in fase sperimentale, dunque per utilizzarli è necessario iscriversi alla fase beta ed installare la nuova versione Android Studio 3.2 Canary. Nei prossimi mesi, Android App Bundle e Google Play Dynamic Delivery saranno sempre più integrati nelle piattaforme di sviluppo, dunque ci attendiamo importanti vantaggi dal loro utilizzo su larga scala.

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