Google vi dà qualche consiglio su come sviluppare app per schermi 18:9

Vezio Ceniccola
Vezio Ceniccola Tech Master
Google vi dà qualche consiglio su come sviluppare app per schermi 18:9

L'esplosione della moda dei dispositivi con schermo 18:9 – iniziata da Galaxy S8 ed LG G6, fino ad arrivare ai recenti Google Pixel 2 XL e OnePlus 5T – ha imposto un ripensamento delle linee guida nello sviluppo delle app per Android, che devono ora adeguarsi al nuovo formato d'immagine leggermente più allungato rispetto al tradizionale 16:9.

Proprio per questo motivo, Google ha pubblicato un articolo dedicato sul blog degli sviluppatori Android, nel quale vengono messi in luce i problemi più frequenti per le app non ottimizzate per i 18:9, con alcuni consigli su come evitarli e su come ottimizzare al meglio l'aspetto grafico.

Alcune app o giochi presentano delle interfaccia personalizzate che non si adattano bene sui display con formati differenti dal 16:9, presentando crop, pulsanti che non possono essere raggiunti, elementi fuori posizione o altre incongruenze grafiche. Il consiglio principale è quello di sviluppare software in grado di adattarsi dinamicamente ai diversi aspect ratio degli schermi, seguendo le relative linee guida elencate a questo indirizzo.

Se tale funzionalità non può essere adoperata, è comunque possibile visualizzare l'interfaccia dell'app in sviluppo con apposite bande nere ai lati dello schermo, in modo da mantenere la compatibilità e la formattazione grafica degli altri elementi. Un caso di questo genere è dimostrato dall'immagine in galleria, che mostra un esempio di come si può realizzare tale pratica attraverso l'utilizzo delle apposite API.

Altro consiglio interessante è quello che riguarda la funzionalità multi-window, che diventa molto utile soprattutto sui dispositivi con schermo 18:9. Google vuole spingere gli sviluppatori ad abilitare questa possibilità sui loro software, cosa che può essere fatta in maniera molto semplice sfruttando le apposite librerie, come riportato in questa guida.

Per maggiori informazioni, potete leggere l'intera analisi pubblicata sul sito di Android a questo indirizzo.