Project Treble non supporterà smartphone già usciti sul mercato. O forse sì

Edoardo Carlo
Edoardo Carlo
Project Treble non supporterà smartphone già usciti sul mercato. O forse sì

Se tutto procederà secondo i piani, Project Treble potrebbe rivelarsi la risposta più efficace elaborata da Google per quantomeno combattere il problema della frammentazione, che affligge Android dalla notte dei tempi. La rivisitazione dell'architettura del sistema operativo, con un livello separato dedicato ai driver proprietari, potrebbe permettere ai produttori di aggiornare molto più velocemente i propri modelli, migliorandone anche la sicurezza. Purtroppo però, Pixel a parte, la novità sembrerebbe riguardare soltanto i dispositivi che usciranno già con Android O come sistema operativo. O forse non sarà proprio così?

Durante l'ultimo episodio della trasmissione podcast Android Developers Backstage (in particolare attorno al minuto 40), tre ingegneri Google che lavorano al progetto Treble – Romain Guy, Iliyan Malchev e Chet Haase – hanno infatti ammesso di essere al lavoro, assieme ad alcuni produttori di smartphone, per estendere il supporto anche a modelli top di gamma già in commercio.

Ovviamente gli ingegneri non hanno voluto addentrarsi troppo nei particolari, ma è probabile che il riferimento fosse indirizzato agli ultimi top di gamma usciti in questa prima metà del 2017 – e a quelli di prossima uscita, come Samsung Galaxy Note 8 e LG V30, che usciranno ancora con Android Nougat.

Staremo a vedere se la rivoluzione che Project Treble promette sarà davvero così straordinaria e se qualcuno dei modelli più venduti sul mercato avrà il privilegio di esserne supportato retroattivamente, nonostante non sia uscito con Android O.