Il richiamo di Galaxy Note 7 è stata "una decisione da infarto" per Samsung: ecco quanto le costerà

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Il richiamo di Galaxy Note 7 è stata "una decisione da infarto" per Samsung: ecco quanto le costerà

Galaxy Note 7 è stato ritirato dal commercio a causa di possibili problemi con la batteria, che in alcuni casi ha preso fuoco durante la ricarica. Questa notizia shock ve l'abbiamo data la scorsa settimana, ma nel frattempo vari analisti hanno cercato di capire le ripercussioni economiche di una simile mossa su Samsung, che dovrà ritirare i modelli già venduti ed in vendita (si parla di circa 2,5 milioni di dispositivi), e rimpiazzarli celermente con altri che non presentino più problemi. Per non parlare del danno d'immagine, il cui "costo" è ancora più complesso.

Anzitutto chiariamo che Galaxy Note 7 stava vendendo bene, molto bene. Il suo lancio stava eclissando qualsiasi altro smartphone e le vendite ed i pre-ordini erano alle stelle. La prima conseguenza del richiamo di questi modelli è quindi che la maggior parte della produzione di settembre servirà alla sostituzione degli smartphone attuali, riducendo le previsioni di vendita da 6 a 3 milioni per il terzo trimestre del 2016.

C'è poi da sommare il costo del ritiro vero e proprio, dato che sospendere momentaneamente la vendita di un simile campione d'incassi è un danno non solo per Samsung ma per tutti i suoi partner e distributori. Le stime spaziano quindi molto, arrivando fino ad un massimo di 1 miliardo di dollari, che comunque rappresentano "solo" il 5% circa delle entrate annuali previste dall'azienda. Il commento di Samsung in merito è stato comunque "heartbreaking amount", un ammontare da infarto, pur senza confermare alcuna cifra.

Stando a varie fonti coreane, l'azienda smetterà temporaneamente di utilizzare le batterie realizzate dalla sua affiliata "Samsung SDI" (le cui azioni sono in caduta libera), responsabile di circa il 70% delle batterie impiegate in Galaxy Note 7; il rimanente 30% è invece stato realizzato dal produttore cinese ATL, che probabilmente vedrà ora crescere drasticamente il numero di batterie richieste.

Nel frattempo, anche Oculus si sta in qualche modo tutelando, invitando gli utenti a non utilizzare Galaxy Note 7 con Gear VR, fintanto che Samsung non avrà sostituito il loro phablet con un modello "sicuro".

Effettivamente, data anche la collocazione del visore proprio davanti agli occhi, ed il notevole sforzo richiesto allo smartphone per elaborare i contenuti in realtà virtuale, è una preoccupazione più che lecita.

Decidere di ritirare Galaxy Note 7 dalle vendite è stata insomma una decisione molto difficile, segno della realtà dei problemi segnalati, ma nonostante il costo elevatissimo in termini monetari, è questo l'unico modo in cui Samsung poteva sperare di mantenere la fiducia di clienti ed investitori, che sul lungo periodo è senz'altro il fattore più importante.