Saygus lavora su fotocamera e display del V SQUARED, ma ancora non sa quando lo spedirà (video)

Personalmente non mi piace stroncare un nuovo progetto prima ancora di averlo provato per bene, soprattutto se realizzato da un'azienda che sembra avere delle buone idee e che non è certo un colosso del settore, ma devo ammettere che Saygus sta tirando abbastanza la corda, non tanto con il sottoscritto, quando soprattutto con i suoi acquirenti e sostenitori.

Ad essere onesti abbiamo potuto provare brevemente il V SQUARED, o V², al Mobile World Congress dello scorso marzo, e ci aveva fatto anche una buona prima impressione. Lo smartphone doveva arrivare a maggio, poi è stato rinviato, poi è stata aperta una campagna di raccolta fondi su Indiegogo, e tutto mentre l'azienda in pratica cambiava del tutto catena produttiva e immagine.

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La campagna è poi terminata a fine luglio, con spedizioni questa volta previste in autunno, ma a quanto pare l'azienda è venuta in possesso solo ora del corpo fotografico dai 21 megapixel stabilizzato, che richiederà alcune settimane per la messa a punto.

Dopo queste lo smartphone sarà spedito? No, perché dovrà poi completare le certificazioni CE ed FCC, e nemmeno Saygus sa di preciso quanto tempo ci vorrà. Nel frattempo però l'azienda continua con nuovi teaser piuttosto artigianali, in particolare sulla visibilità all'aperto del display, di cui trovate un esempio nel video a fine articolo. Sembra però che la fotocamera non fosse il solo componente mancante, anche se non sappiamo di preciso quali siano gli altri, che comunque l'azienda dice arriveranno in una decina di giorni.

Saygus ha insomma cercato per mesi di fare del cerchiobottismo, senza per altro eccellere troppo in comunicazioni e rassicurazioni, rischiando quindi di scontentare tutti, e la cosa più fastidiosa è che il potenziale ci sarebbe. Speriamo davvero che la prossima volta che parleremo di loro sarà per annunciarvi le spedizioni dello smartphone, e non l'ennesimo teaser / rinvio / varie ed eventuali, anche perché ormai ci stiamo davvero avvicinando al punto di non ritorno.

Sempre che non l'abbiamo già superato.