Google Play potrebbe sbarcare in Cina, ma alle condizioni della Repubblica Popolare

Andrea Centorrino
Andrea Centorrino
Google Play potrebbe sbarcare in Cina, ma alle condizioni della Repubblica Popolare

I dispositivi Android venduti in Cina non sono esattamente gli stessi venduti in altre parti del mondo: spesso montano fork derivate dall'AOSP (Android Open Source Project) che non presentano le app Google ed i suoi servizi; secondo le ultime indiscrezioni, però, tutto questo potrebbe cambiare, con l'introduzione di Google Play in autunno.

Google Play ed i servizi annessi, infatti, non sono presenti in Cina: ufficialmente la società di Mountain View ha abbandonato la Repubblica Popolare Cinese in seguito ad "Operazione Aurora", un attacco informatico ai servizi Google portato a termine probabilmente dal governo cinese nel 2010. La ragione? Google non voleva censurare i risultati come richiesto.

La Cina, però, è il mercato più in crescita per quanto riguarda la vendita di smartphone, e Google avrebbe quindi deciso di rispettare le leggi e di collaborare con il governo cinese per introdurre una versione "riveduta" di Google Play che dia la possibilità agli sviluppatori internazionali di affacciarsi al mercato cinese, ed a Google la possibilità, finalmente, di monetizzare il gran numero di dispositivi Android presenti nella regione.

Tutto questo, ovviamente, se compagnie come Xiaomi, forti dei loro fork e dell'ecosistema che ci hanno costruito sopra in madrepatria, non avranno nulla da ridire.

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In una nota a parte, viene fatto notare come un'introduzione di Google Play e dei suoi servizi potrebbe gettare le basi per lo sbarco della piattaforma Android Wear: nonostante infatti la Cina produca diversi dispositivi wearable,  l'assenza di Google Play ha impedito la diffusione della piattaforma di Google. Vedremo se questa iniziativa avrà successo, ma dovessimo basarci solo sulle esperienze passate, potremmo, purtroppo, già dire di no.