Project Vault: un nuovo progetto Google per la nostra sicurezza (aggiornato: dettagli e Trust Score)

Andrea Centorrino
Andrea Centorrino
Project Vault: un nuovo progetto Google per la nostra sicurezza (aggiornato: dettagli e Trust Score)

La divisione ATAP (Adanced Technology And Projects) non smette di mostrare i suo progetti al Google I/O 2015: dopo Project Jacquard e Project Soli, ecco arrivare Project Vault, con l'intento di rendere i nostri dati e le nostre comunicazioni più sicuri.

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Nonostante sembri una normale scheda microSD, Project Vault non è (solo) una microSD: oltre alla memoria, questa schedina  integra un microprocessore, un chip NFC ed un generatore di numeri casuali, essenziale per tutte le operazioni di crittaggio dei dati. Una volta inserita nel dispositivo (è compatibile con qualunque sistema operativo e non si limita agli smartphone o ai tablet) viene riconosciuta come una memoria qualsiasi, e non è necessario installare driver: qualunque dato salvato al suo interno sarà al sicuro. Stando alle parole del team:

Project Vault è un ambiente hardware e software isolato sotto forma di una scheda microSD.

.. Project Vault permetterà di comunicare e di salvare dati in maniera sicura

Non è chiaro se e quando vedremo Project Vault in commercio, e non sono chiare le meccaniche che permetteranno di avere effettivamente dati e comunicazioni crittati in maniera trasparente per l'utente, ma vedere che una grande società come Google, avida di tutte le nostre informazioni, si preoccupi seriamente della nostra sicurezza e della nostra privacy, non può che farci piacere.

Aggiornamento: grazie a Engadget siamo riusciti a scoprire qualcosa di più. Al momento esistono circa 500 prototipi di Project Vault, con memoria da 4 GB, tutti in uso all'interno di Google. Il sistema esegue un Real Time Operating System (RTOS, sistema operativo in tempo reale) con degli strumenti di crittografia che permettono di mantenere sicuri i propri file o di scambiare dati con altri utenti Vault. Inoltre, probabilmente per rendere l'esperienza il più semplice possibile, Google ha sviluppato un sistema di punteggio, chiamato Trust Score, che determina la probabilità con la quale siamo effettivamente noi ad utilizzare il nostro dispositivo, e non qualcun altro.

Per far questo, il sistema analizza le nostre abitudini e crea una sorta di impronta digitale basata sul nostro stile di utilizzo. Su GitHub è disponibile il codice sorgente del sistema.

Fonte: GitHub