I Pokémon su mobile potrebbero chiamarsi Kung Fu Pets (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
I Pokémon su mobile potrebbero chiamarsi Kung Fu Pets (recensione)

Il sol pensiero fa rabbrividire centinaia e centinaia di videogiocatori incalliti, ma pensateci un attimo: il binomio Pokémon/smartphone è qualcosa che, almeno su carta, funziona alla grande. L’esperienza forse non ne gioverebbe, o forse si, raggiungendo uno stadio evolutivo maggiore con la portabilità offerta dal cellulare, e data soprattutto la incredibile base installata. Del resto, la stessa Game Freak non vuole portare le sue carismatiche creature sulle piattaforme casalinghe proprio perché quello dei Pokémon è un genere che si sposa bene unicamente su una console portatile (a detta loro almeno). Nintendo se ne sta in disparte, e nel mentre ci prova qualcun’altro: abbiamo giocato a Kung Fu Pets, e qualcosa ci fa pensare che questo titolo vuole spiegarci (involontariamente?) come sarebbe, nel bene e nel male, un titolo dei Pokémon su Android, con tutto ciò che ne consegue.

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Kung Fu Pets Village

Com2Us, azienda specializzata nello sviluppo di titoli free-to-play, con un nome a dir poco subliminale, porta la formula Pokémon su mobile, stravolgendola però a causa della tendenza “gestionale” dei prodotti su smartphone e tablet. Il risultato spazia quindi da sessioni di amministrazione del proprio villaggio, a battaglie tra creature di vari elementi. Dimenticatevi le palestre e i rigogliosi sentieri proposti da Game Freak, qui la struttura è stata adattata non solo al mobile, ma proprio, appunto, alla tendenza videoludica.

[sentence_dx]Di primo acchito, l'impalcatura è sorprendentemente sfaccettata [/sentence_dx]

Si passa la maggior parte del tempo a costruire edifici utili ad ospitare le creature, che qui verranno evocate tramite l'unione tra due mostriciattoli, e non catturate come si potrebbe comunemente pensare. Non solo, però: c’è la possibilità di creare palestre, cucine per produrre cibo, arene e quant’altro in un sistema di progressione studiato all’occhiello per garantire all’utente una compagnia costante durante la giornata.

Oltre alle consuete gemme, sono presenti due valute: l’oro e il cibo. Il primo serve per acquistare nuove strutture, il secondo per potenziare le creature. Più queste mangiano, più crescono, evolvendosi di stadio in stadio. L’impalcatura è dunque, di primo acchito, sorprendentemente sfaccettata, piena di spunti vincenti: si ha davvero a che fare con la gestione delle proprie creature, quasi come se fosse una sorta di tamagotchi evoluto, e fuso con i Pokémon: peccato che il tutto sia trattato con discreto pressappochismo.

Occasione sfiorata

Sarà forse il target del prodotto, sarà perché i valori di produzione sono quelli che sono, Kung Fu Pets purtroppo lascia al caso una delle sue meccaniche portanti, ovvero le battaglie tra mostri. Non fraintendeteci, perché l’incipit è delizioso. Ci sono decine e decine di creature, disegnate con uno stile fanciullesco che potrebbe non piacere a tutti, ma che riescono a strappare un sorriso per la simpatica caratterizzazione.

[sentence_sx]Gli scontri si rivelano essere più un contorno che altro[/sentence_sx]

Ogni mostriciattolo può far parte di uno o due elementi e, a seconda dell’appartenza, possiede nel suo repertorio quattro mosse. Le battaglie sono a turni, e si basano sulle debolezze degli elementi. Il problema principale è che, in fin dei conti, gli scontri si rivelano essere più un contorno che altro, con abilità che fanno solo e unicamente danno, senza particolari acuti di strategia, se non quella di cambiare creatura al momento giusto, e contro il giusto nemico. A ciò, si aggiunge una simil-barra dell’energia che ci permette di fare solo un paio di combattimenti prima che si esaurisca, richiedendo un’attesa di circa sei ore prima che questa si ricarichi, sintomo che conferma la volontà degli sviluppatori di puntare più sull’aspetto gestionale che sui combattimenti.

Il resto è tutto marginale: lo sviluppo dei personaggi è lineare, le stesse creature si somigliano un po' troppo dal punto di vista delle animazioni, e c'è poca profondità.

D'altro canto, il titolo riesce sempre ad offrire piccole novità di livello in livello, garantendo un discreto interesse durante le sessioni di gioco. Un vero peccato, però: il giusto bilanciamento avrebbe trasformato questo Kung Fu Pets in un prodotto decisamente più appetibile di quello che è ora. In ogni caso rimane un valido titolo d’accompagnamento durante i momenti morti della giornata, che sa dare assuefazione e divertimento, se preso a piccole dosi. Anche perché è lo stesso titolo a consentirvi di giocare a piccole (ma frequenti) dosi.

Giudizio Finale

Sotto uno tratto infantile e una struttura free-to-play ormai consolidata, giace un titolo che potenzialmente potrebbe essere il Pokémon per mobile, ma che in realtà è solo un contenitore di spunti. Il contesto funziona, e spazia da buone idee ad altre meno, da scelte interessanti ad altre da ridiscutere completamente. Alla fine c’è più di buono che di cattivo in Kung Fu Pets, sempre accompagnato da un solido sistema di progressione.

Una chance la merita, anche se, prima o poi, gli acquisti in-app e le attese avranno la meglio sulla vostra pazienza.

PRO CONTRO
  • Riesce a provocare assuefazione
  • Tante idee interessanti nelle meccaniche...
  • Buon sistema di progressione
  • Lo stile infantile potrebbe allontanare i più "navigati"
  • ...molte delle quali solo di contorno
  • Le lunghe attese spezzano il divertimento
  • Combattimenti poco profondi