OxygenOS arriverà il prossimo mese senza OTA, ma non sarà open source (e Kondik se la ride)

L'annuncio di ieri della OxygenOS di OnePlus ha forse deluso coloro che si aspettavano informazioni più concrete, anche se qualche spezzone in più è arrivato dal successivo Ask Me Anything su reddit. Apprendiamo così che una prima versione di OxygenOS arriverà a marzo e sarà basata su Android 5.0.2, anche se, nonostante a realizzarlo sia praticamente il team Paranoid Android, non si tratterà di un firmware open source (ma saranno comunque disponibili i sorgenti del kernel).

La mossa può sembrare strana, ma a conti fatti è ciò che fanno tutti i maggiori produttori: TouchWiz, Sense, LG UI ecc. non sono open-source e nessuno si sognerebbe nemmeno che lo fossero. Certo, nel caso di OnePlus, c'è stato il passaggio da CyanogenMod, ed infatti Steve Kondik si fa un po' beffe di questa soluzione.

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Tornando comunque alla ROM in sé, apprendiamo anche che questa non arriverà via OTA: gli utenti dovranno quindi, presumibilmente, scaricare un pacchetto da flashare, anche se questo non esclude che, una volta installata OxygenOS, i futuri update non possano arrivare over-the-air.

A proposito di questi ultimi, OnePlus One sarà supportato da Oxygen per almeno un altro anno, completando così un ciclo di due anni, dopo il quale è difficile prevedere ora se arriveranno altre OTA. Cosa ne sarà del supporto della CyanogenMod 12S invece nessuno lo sa (e di quello Kondik non dice nulla): un tempo si parlava di due anni anche per lei, ma ormai è arduo pensare arriveremo a tanto.

OnePlus rassicura comunque che OxygenOS non sarà una Paranoid Android, ma un firmware con una sua identità, basato comunque sul codice AOSP: sarà quindi una ROM più affine a quella di Motorola che non ad una MIUI, tanto per riprendere un parallelo fatto nell'AMA. Nessuno si è chiesto però come questo influenzerà, se lo farà, lo sviluppo di Paranoid stessa, che ultimamente non ha brillato per celerità; ma questo supponiamo che non sia un problema di OnePlus.