Crossy Road: più di trent'anni, e non sentirli (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Crossy Road: più di trent'anni, e non sentirli (recensione)
Crossy Road Title

Era il 1981 e nell’ufficio di Konami a qualcuno venne la brillante idea di sviluppare Frogger. Visuale dall’alto, giocabilità assuefacente, struttura a punti competitiva e pure uno scopo educativo: non si è mai troppo prudenti quando si attraversa la strada. Fu così che nacque quell’arcade che tanto divertì i videogiocatori di quei tempi, chissà, forse da una casualità, o magari con un colpo d’arguzia, un po’ come quello che colpì Tohru Iwatani per l’ideazione del suo Pac-Man. Fatto sta che tutt’oggi Frogger è considerato un classico senza tempo, nonché un veicolo d’ispirazione nonostante la sua palese semplicità. Sviluppato da Hipster Whale Pty e prodotto da Yodo1 GamesCrossy Road è ciò che si può definire un omaggio al titolo di Konami, inserito però in un contesto del tutto nuovo, il più azzeccato di questi tempi per quella tipologia di gioco: il panorama ludico mobile.

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le idee vecchie di oltre trent'anni funzionano bene su mobile

Non sarà proprio tutta farina del suo sacco, ma fa sempre sorridere che idee vecchie di trent’anni facciano ancora la loro sporca figura se contestualizzate sulla giusta piattaforma: ma di cosa si tratta esattamente? Certi che la maggior parte di voi conosca di cosa stiamo parlando, ci fa comunque piacere rinfrescarvi la memoria.

Crossy Road (3)

Parliamo di un gioco arcade dove, al comando di una rana, bisognava attraversare un ambiente di gioco diviso a metà da una strada e un fiume, i quali andavano superati rispettivamente evitando le macchine e saltando sui giusti tronchi. Un arcade di tempismo, di velocità e, perché no, anche di precisione. Crossy Road è esattamente la stessa cosa all’incirca, ma l’esperienza è resa deliziosa per una serie di motivi.

Innanzitutto, il gameplay sfoggia un sistema di controllo intuitivo: basta infatti un tocco per effettuare un salto, e uno swipe laterale per spostarsi di blocco in blocco.

 La visuale adottata, poi, è quella isometrica, che ci permette di ammirare meglio l’impianto audiovisivo costruito ad-hoc per il gioco, che regala le sue soddisfazioni, con ombre, suoni e dettagli di ottima qualità.

Lo stile ricorda un po’ quello dei mattonici danesi, quei Lego che inevitabilmente ci ricordano l’infanzia, un’estetica a dir poco convincente la quale crea personaggi e ambienti irresistibili. Parlando appunto dei primi, ce ne sono a bizzeffe da collezionare tramite le monete ottenute in gioco e, sebbene nessuno contribuisca a modificare il gameplay, ogni tanto qualcuno porta una ventata di aria fresca con qualche cambiamento sonoro e ambientale. Scegliere il vampiro renderà buie le strade, mentre la scelta del pinguino cospargerà il terreno con della neve.

Per il resto siamo dinanzi ad una struttura classica, endless quindi, pensata per riempire i momenti morti della giornata. Il modello free-to-play non presenta poi sistemi ad energia e diavolerie varie, ma solo personaggi extra acquistabili via in-app che non modificano il gameplay.

Ultima nota, ma non meno importante, è quella riguardo la possibilità di giocare in landscape e in portrait, a seconda delle esigenze del giocatore in quel preciso momento.

Giudizio Finale

È tutto molto semplice, ed è proprio questa la "croce e delizia" del titolo di Hipster Whale Pty. Che sia chiaro, è un buon passatempo, ben fatto per altro ma, se non siete maniaci del punteggio, questo titolo sparirà molto presto dal vostro dispositivo. Crossy Road è però un titolo che offre quel che può, senza lucrarci troppo sopra, con un modello di monetizzazione bilanciato ed un’estetica eccellente. La formula non è il massimo della varietà e dell’innovazione, ma perché privarci di questo delizioso divertimento gratuito? È pure un ottimo candidato per le sessioni sul trono. Detto questo, ci congediamo.

PRO

CONTRO

  • Gratuito e privo di sbilanciamenti
  • Un buon passatempo
  • Esteticamente adorabile
  • È  praticamente Frogger
  • Adatto quasi esclusivamente ai maniaci del punteggio