Godfire: Rise of Prometheus, la recensione del gioco di azione di Vivid Games

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Godfire Title

Se Vivid Games avesse guadagnato un euro ad ogni commento sui social network circa la data di uscita di Godfire: Rise of Prometheus sulla nostra amata piattaforma, probabilmente oggi sarebbe miliardaria. Ed ora, l’ambizioso action è realtà. Ne valsa davvero la pena aspettare? No.

Non fraintendeteci, perché difficilmente troverete su Android un titolo con questi valori di produzione. Parte pure magnificamente, con una cinematica iniziale a dir poco spettacolare, degna di un prodotto per console. Lo stupore poi si spegne quando si mettono le dita sui pulsanti virtuali a schermo. O poco dopo, all'incirca.

 LEGGI ANCHE: Big Action Mega Fight!, la recensione del picchiaduro a scorrimento di Double Stallion

Godfire: Rise of Prometheus è un gioco d’azione fortemente ispirato a God of War, coadiuvato da una direzione artistica a metà tra la mitologia e lo steampunk. Scelta curiosa, ma l’impalcatura non riesce mai ad assumere una forte identità, buttandola più sulla mole poligonale che sullo stile.

Per altro, anche la trama risulta frammentaria e poco interessante, ma è pur sempre un’aggiunta gradita.

Godfire Android new sample (1)

Essendo dunque un action, il gioco si incentra sulle battaglie, spezzando l’esperienza videoludica in due tranche: esplorazione e combattimenti. La prima è linearissima, e avviene tramite stick analogico in ambienti limitati ma percorribili in tre dimensioni, recuperando monete ed equipaggiamento utile a potenziare il proprio alter-ego virtuale.

gestione dei combattimenti tremendamente macchinosa

Per quanto riguarda il sistema di combattimento, vero cuore pulsante della produzione, gli sviluppatori hanno pensato ad una formula (e già questo è un grande traguardo) peculiare, ma non priva di problemi: nei duelli i controlli d’esplorazione sono sostituiti da vari pulsanti per effettuare attacchi leggeri e pesanti, abilità, parata e finisher a-la-Kratos, e da uno stick relegato alla schivata. Non ci si potrà quindi muovere liberamente nei combattimenti, se non, appunto, con le schivate.

Sebbene su carta l’idea possa funzionare, l’implementazione pratica fa assumere a Prometeo, protagonista del gioco, il ruolo di una sorta di mezzo ubriaco, il tutto alimentato da una gestione dei combattimenti tremendamente macchinosa, sommersa da problemi di design vecchi di anni, iniziando da una telecamera che mal gestisce le sequenze, fino ad arrivare a quelli ancor più basilari di cambio di target nemico.

Ci si può fare il "callo", a maggior ragione dato che prodotti di questo genere su Android sono piuttosto rari, ma non è possibile giustificare ciò con la motivazione di essere un videogioco su smartphone, perché siamo davanti ad uno sviluppo che definire abbozzato è perlopiù appropriato.

Godfire Sample (3)

I combattimenti contro i boss sono poi ingiustamente punitivi, come buona parte del gioco in generale. L’eccessiva legnosità non permette una fruizione dei combattimenti appropriata, portandovi spesso dritti tra le braccia della morte per colpa della poca reattività dei comandi, o per altri problemi legati al bilanciamento che incessantemente chiederà i vostri soldi o di guardare uno spot pubblicitario per potenziare Prometeo e le sue doppie spade.

la stessa dedizione riposta nel dettaglio grafico sfugge nel mero lato d’intrattenimento

Contenutisticamente è però veramente notevole, almeno dal punto di vista numerico: modalità survival, attacco a tempo, classifiche online, e una campagna rigiocabile con tanti sbloccabili fanno di Godfire: Rise of Prometheus un titolo molto longevo, a patto di dover scendere a trattative con un gameplay tutt’altro che raffinato.

Spulciando l’offerta è dove ci si stupisce del pressapochismo che affligge la produzione. Parlando sul piano di ottimizzazione, purtroppo anche qui il lavoro di Vivid Games lascia l’amaro in bocca: il frame-rate e la risoluzione sono talmente altalenanti di dispositivo in dispositivo che è difficile dare un’opinione unica. I modelli poligonali fanno la loro sporca figura, così come l’effettistica, e su alcuni device (come su OnePlus One) riescono davvero a raggiungere livelli di eccellenza. Sfortunatamente, la stessa dedizione riposta nel dettaglio grafico sfugge nel mero lato d’intrattenimento. Ottima invece la scelta di metterlo gratuitamente sul Play Store, fattore che alimenta il nostro desiderio di consigliarvelo a prescindere dagli onnipresenti acquisti in-app e dalla qualità del gioco, anche solo per testare la bontà visiva e, quindi, il chip grafico del vostro Android.

Giudizio Finale

Godfire: Rise of Prometheus ha la struttura di un blockbuster, ma in realtà non lo è. È solo un’accozzaglia di idee, alcune derivative e altre meno, che si può apprezzare solo e solamente scendendo a compromessi.

Giocandoci si ha la forte sensazione dell'occasione sprecata, che ricorderà costantemente la sua natura mobile con i limiti che ne conseguono, piegandovi al fatto che sarebbe l'ideale lasciare queste esperienze su console. Peccato Vivid Games. Davvero un peccato.

PRO

CONTRO

  • Ottima impalcatura visiva...
  • Sufficientemente divertente...
  • È gratuito...
  • Ambizioso come pochi su Android
  • ...ma l'ottimizzazione è deficitaria
  • ...se preso per quello che offre
  • ...e pieno di acquisti in-app e pubblicità
  • Ingannevolmente punitivo
  • Non è compatibile con i controller