Crazy Taxi: City Rush, la recensione del running game di Sega

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Crazy Taxi: City Rush, la recensione del running game di Sega

Senza peli sulla lingua, lo ammettiamo apertamente: Crazy Taxi: City Rush di Hardlight Studio (Sonic Dash, Sonic Jump Fever) era già materia di una recensione fortemente critica ben prima che uscisse. Alla visione del trailer, dell’hands-on per l’esattezza, rimanemmo un po’ scossi dal cambiamento di rotta nel gameplay, reduci poi da un Dungeon Keeper subdolo e sleale. Temevamo quindi la stessa sorte per Crazy Taxi: è stato così? Scopriamolo insieme.

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Presentazione

Crazy Taxi City Rush (4)

il gameplay è stato stravolto

Crazy Taxi è una serie di videogiochi che abbraccia il genere dei giochi di corse, ma in un modo tutto suo. Lo scopo del titolo è quello di raccattare persone in cerca di un passaggio, per poi portarli a destinazione nella maniera più pazza possibile, zizzagando tra le macchine, salendo su rampe e così via.

Dal punto di vista del concept, Crazy Taxi: City Rush riprende a piene mani lo spirito del brand, ma ne stravolge profondamente il gameplay.

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Giocabilità

Sebbene alla base rimanga un gioco di corse, quello che modifica l’approccio generale è il sistema di controllo, che ora ricorda un classico running game. Strutturalmente, poi, il titolo è stato completamente ripensato per la fruizione su mobile.

Crazy Taxi City Rush (7)

L’impalcatura free roaming è stata del tutto eliminata per una impostazione a missioni: i clienti, infatti, vengono scelti dal giocatore direttamente nel menù dei compiti, come se fossero appunto missioni, quindi la parte del recupero dei clienti per le strade semplicemente è assente.

L’obiettivo è dunque quello di portare i vari strambi personaggi a destinazione, ognuno con una personalità delineata da simpatici sketch pre e post partita. Le strade di San Fransisco sono divise in corsie, e basta uno swipe direzionale o un tap nella parte sinistra o destra dello schermo per spostare il proprio taxi di corsia in corsia.

Per svoltare, è sufficiente un tap prolungato nella direzione in cui si vuole girare.

Un tasto adibito al turbo è posto nella parte bassa dello schermo, e poi siete pronti a divertirvi con questo nuovo titolo di Sega che, per la cronaca, è stato supervisionato da Kenji Kanno, storico ideatore della serie. È innegabile che il titolo sia molto divertente.

La velocità dell’azione rende inebriante ogni partita, anche se l’esperienza nel complesso non sia proprio fresca. I fan potrebbero non digerire l’eccessiva semplificazione, ma nel contesto mobile la formula pensata da Sega funziona piuttosto bene. A proposito, è fantastica la possibilità di poter giocare sia con il dispositivo in Portrait che in Landscape.

Longevità

La personalizzazione dell’avventura è particolarmente interessante, farcita di contenuti e di chicche che rendono l’esperienza più sfaccettata, rimanendo però sempre accessibile a tutti. Oltre alla possibilità di poter potenziare e modificare il proprio bolide, con adesivi, colori e componenti, e di acquistarne altri, i ragazzi di Sega hanno ben pensato di introdurre una componente social leggera ma ben amalgamata con la struttura, e nemmeno troppo invadente.

componente social leggera ma ben amalgamata con la struttura

Il giocatore può noleggiare il taxi di un amico su Facebook guadagnando soldi per quest'ultimo e per se stesso, oppure può offrire il proprio in un piccolo menù di gestione ad un amico e, in maniera del tutto automatizzata, questo porterà un compenso a seconda del tempo di noleggio scelto prima della cessione, in stile gestionale mobile. Tutto ciò garantisce una buona longevità e tanto intrattenimento, in special modo nelle sessioni di gioco brevi, anche perché gli sviluppatori hanno studiato l’intera formula per essere assunta a piccole ma frequenti dosi durante l’arco della giornata. Peccato per l'assenza di una modalità infinita.

Grafica

Crazy Taxi City Rush (2)

Dal punto di vista visivo, il titolo si difende piuttosto bene, anche se abbandona i tratti un po’ sporchi tipici della serie per uno stile più morbido e colorato, con animazioni che ricordano la saga di The Sims. L’impianto funziona, e risulta tecnicamente al contempo solido e accattivante, a parte qualche piccolo problema di frame-rate e pop-up.

Testato su Samsung Galaxy S5

Sonoro

Dite addio agli Offspring e ai Bad Religion, poiché le pazze corse di Crazy Taxi: City Rush non sono supportate dallo stesso sonoro che accompagnò il titolo del 2000. Quello che invece ci viene offerto è una carrellata di pezzi prodotti da bande punk, alcune delle quali indipendenti, azzeccatissime durante l’azione. Difficile non esaltarsi durante ascolto di Things I Can't Change dei The Story So Far o di Bridges dei Courage My Love.

Prezzo e acquisti in-app

Crazy Taxi City Rush (18)

È qui, come si suol dire, casca l’asino: essendo un titolo free-to-play, Crazy Taxi: City Rush sfoggia un comparto freemium invidiabile, per così dire. Acquisti in-app, pubblicità (per fortuna rimovibile con un qualsiasi in-app purchase), sistema ad energia esiguo e conseguenze strutturali tangibili ma per fortuna non troppo asfissianti. Con calma è possibile acquisire tutto semplicemente giocando, ma è l’energy system ad infastidire un po’, in quanto sono solo quattro le gare possibili prima che la rispettiva barra si esaurisca.

Le gare a noleggio, almeno, non consumano una delle quattro tacche di benzina, consentendo dunque di allungare la sessione.

Giudizio Finale

Avremmo voluto davvero odiare Crazy Taxi: City Rush, ma semplicemente non ci riusciamo. E il pregiudizio si dissolve nell’aria, le brutte impressioni anche: tolto quell’alone di mistero che giaceva su quest’ultima fatica Sega, siamo felici di avere tra le mani un prodotto tutt’altro che infame come si poteva facilmente supporre dal suo annuncio. Crazy Taxi: City Rush non ha pretese particolari, non vuole infangare la memoria di un brand scanzonato che ha saputo rapire milioni di giocatori. Questa nuova incarnazione delle corse pazze di Sega è un valido spin-off, spassoso al punto giusto, che con qualche miglioria (e deficienza nel modello freemium) avrebbe potuto concorre con i più agguerriti running game sulla piazza, raggiungendo vette più alte. Non che se ne sentisse il reale bisogno, ma alla fine il titolo s’è rivelato un solido passatempo del panorama videoludico smartphone e tablet, gratuito per giunta, quindi perché non dargli una chance senza tabù nostalgici? Il ricordo di quella saga che tanto ci fece impazzire più di dieci fa, in ogni caso, rimarrà intatto lì, nel nostro cuore.

PRO

CONTRO

  • Divertente ed accessibile
  • Progressione appagante
  • Comparto audiovisivo valido
  • La possibilità di giocare sia con il dispositivo in verticale, che in orizzontale
  • Sistema ad energia subdolo
  • Qualche diavoleria tecnica
  • La semplificazione non gioverà ai fan della saga
  • Assenza di una modalità infinita

 

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