Shattered Planet, la recensione del gioco di ruolo a turni di Execution Labs

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Shattered Planet, la recensione del gioco di ruolo a turni di Execution Labs

Una macchina che genera cloni di noi stessi ogniqualvolta ci capita qualcosa di tremendamente brutto tanto da ucciderci? Sarebbe fantastico, senza alcun dubbio. Commettere errori, morire, e poi rinascere giovani e forti come se nulla fosse successo: peccato non esista qualcosa di simile. I videogiochi, però, servono proprio a questo, ovvero farci evadere dalla realtà per permettere alla nostra mente di viaggiare con la fantasia. Comunque vada in futuro, questa è la nostra recensione di Shattered Planet, titolo il cui fulcro è proprio la tecnologia della clonazione.

Presentazione

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Shattered Planet di Execution Labs è un gioco di ruolo a turni votato al roguelike, condito con un pizzico di strategia e una forte componente di esplorazione. Si vestono i panni di un capitano spaziale, intento a scoprire i segreti di un mondo misterioso e frammentato, dove ci si può trasportare solo con l’ausilio di speciali congegni, denominati comunemente teletrasporti. Scopo del gioco è appunto quello di scovare questi ultimi, esplorando nel mentre in lungo e in largo ogni singolo elemento della mappa alla ricerca di informazioni su flora, fauna, oggetti, armi e caschi del pianeta.

L’idea affascina, si adatta bene al gioco in mobilità e, a primo impatto, funziona egregiamente.

ARTICOLO DI RILASCIO: Shattered Planet: il gioco di ruolo free-to-play disponibile anche per Android

Giocabilità

l’acquisto delle armi e dei caschi avverrà in maniera quasi del tutto casuale

Una buona organizzazione precede una grande riuscita di un’operazione di ricognizione: ed è così, che prima di buttarsi nell’azione, bisognerà acquistare dell’equipaggiamento, aumentare le proprie statistiche e scegliere l’aspetto estetico del capitano. Per comprare armi e caschi è necessario spendere cristalli, valuta ottenibile compiendo scoperte e minando i (rari) depositi disseminati per la mappa di gioco, ma l’acquisto avverrà in maniera quasi del tutto casuale: ci sono tre tier di equipaggiamento, ovvero bronzo (cinque cristalli), argento (venti cristalli) e oro (cinquanta cristalli), ed ognuno conferisce una singola arma o un casco di potenza pari al tier d’appartenenza. Mentre, per quanto riguarda l’aumento delle statistiche, avverrà in maniera leggermente diversa dalla solita solfa dei giochi di ruolo, in quanto qui bisognerà recuperare del metallo di scarto, sempre ottenibile giocando tramite l’uccisione di mostri o esplorando la mappa, utile appunto a potenziare forza, evasione e vita massima.

Che sia chiara una cosa, anzi, ben due: persa la partita (e quindi morti per lasciare spazio ad un altro clone del capitano spaziale), tutti gli oggetti raccolti e acquistati presenti nell’inventario (non quelli in banca, in quanto potranno essere depositati) verranno eliminati, fattore che potrebbe far storcere il naso a più di un giocatore; discorso a parte va fatto per le statistiche, poiché quelle, una volta potenziate, saranno permanenti.

Veniamo dunque al gioco vero e proprio. L’intera mappa è divisa in caselle, e ogni spostamento del nostro alter-ego virtuale corrisponderà ad un movimento per ognuno dei mostri presenti nell’ambiente. Le creature non sono tutte ostili: alcune di queste sono neutrali, e altre persino amiche ma, a prescindere da come ci comporteremo con la fauna aliena, il gioco non cambierà affatto, in quanto il titolo di Execution Labs basa tutto sulla sopravvivenza e sul rischio.

Creatori di Shattered Planet

I creatori di Shattered Planet.

L’obiettivo, come detto in apertura, è quello di raggiungere il teletrasporto dell’area per proseguire al livello successivo.

Potrete esplorare l’intera mappa alla ricerca di mostri e oggetti prima di andare avanti, ma il rischio di rimanerci secchi è altissimo, anche perché l’algoritmo di generazione delle trappole di Shattered Planet è sempre pronto a lanciarci contro nemici talmente forti da uccidere persino con un singolo colpo.

È chiaro però che è necessario raccogliere quanto più metallo di scarto possibile per potenziare le statistiche in maniera permanente prima di morire, in quanto questo verrà conservato una volta terminata la partita, insieme ai cristalli ottenuti, ed in maniera tale da rendere più "facile" (concetto relativo) la partita successiva. Sebbene la formula funzioni bene, c’è da criticare il sistema di combattimento, esageratamente semplice e basato solo sulle statistiche. Non c’è la possibilità di fare grandi interazioni, eccetto l’uso di oggetti (questi sempre basati sulla casualità, poiché molti non hanno una descrizione accurata), e si sente la mancanza di un sistema di abilità atto a rendere il gameplay più vario e personalizzato.

Contenuti

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L’armamentario è vastissimo, ma non conferisce grandi modifiche al gameplay

Tre le difficoltà disponibili (Explorer Mode a difficoltà crescente, The Datalog a difficile e The Signal a molto difficile), con due in dirittura d’arrivo (Old Blood a esageratamente difficile e Wild Fractals ad un non ben specificato “???”). C’è una discreta varietà di situazioni per ogni difficoltà, tra cui mostri con effetti particolari, eventi da completare solo se si possiede una statistica elevata, trappole, porte che nascondono tesori, nidi di creature che donano ricompense una volta distrutti e tanto altro. L’armamentario è vastissimo, peccato che non conferisca grandi modifiche al gameplay. Come punto di partenza ci siamo: confidiamo nella sapienza degli sviluppatori per eventuali e futuri aggiornamenti.

Longevità

È un roguelike dal cuore endless, dunque potenzialmente infinito. La varietà inizia a tentennare alla lunga, ma è il sistema di progressione a promettere numerose ore di gioco.

Comparto Audiovisivo

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Pulito, essenziale, coadiuvato da uno stile semplice ed efficace: stesso discorso per l’aspetto audio, anche se migliorabile.

Grafica

Graficamente il gioco si difende piuttosto bene dal punto di vista del design dei personaggi, grazie anche alla discreta varietà stilistica di equipaggiamento disponibile, anche se le animazioni risultano troppo basilari. Peccato per la poca caratterizzazione degli ambienti, poiché l’algoritmo di generazione non riesce a garantire una diversificazione tale da stimolare una esplorazione per la sola ricompensa visiva. Tutto sommato, un comparto visivo più che discreto.

Sonoro

Effetti sonori nella media dei giochi mobile; musica d’atmosfera e piacevole, ma ripetitiva.

Prezzo

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Shattered Planet è gratuito con acquisti in-app. Questi ultimi però sono completamente secondari, rivolti al cambiamento d’estetica del proprio personaggio (due razze diverse, prezzate a 3,50€ cadauna) e ad oggetti e cristalli extra (i costi sono piuttosto alti). È presente anche un booster che, al prezzo di 1,99€, triplicherà la generazione di depositi di cristalli all'interno delle varie mappe di gioco, un potenziamento piuttosto goloso quasi indispensabile per chi ha intenzione di giocare con costanza.

In verità, gli in-app purchase danno un buon vantaggio in-game, ma il gioco è completamente fruibile senza spendere nemmeno un centesimo. A proposito: è del tutto assente un sistema ad energia.

Giudizio Finale

Shattered Planet è un buon gioco, solido in molti punti dell’impianto strutturale, meno in altri. Il gameplay che punta tutto sul “rischio” appaga e punisce allo stesso modo, mantenendo sempre un certo bilanciamento, e ha dalla sua uno spirito di soppravvivenza che lo fa contraddistinguere dalla massa. Il resto è tutto di contorno: la cornice estetica, seppur non sorprendente, riesce a regalare nel suo piccolo delle soddisfazioni, mentre l'offerta contenutistica è corposa, anche se alla lunga stanca, ed il tutto è usufruibile gratuitamente. Scaricatelo se siete amanti di questo genere, non ve ne pentirete.

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