RoboCop, la recensione del tie-in sviluppato da Glu Mobile

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
RoboCop, la recensione del tie-in sviluppato da Glu Mobile
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I tie-in sembrano essersi spostati ufficialmente da console a mobile almeno come obiettivo principale, e il motivo di questa scelta è ben più che palese: meno costi di produzione e guadagni assicurati o, almeno, si da per scontato che qualcuno cada nel tranello degli acquisti in-app. Lungi da noi dal voler affermare che questo modello di monetizzazione sia necessariamente un male, ma spesso i tie-in tendono fin troppo ad abusarne. Dunque nuova pellicola cinematografica d’azione, nuovo tie-in per i nostri dispositivi Android ad allietare la soverchiante attesa di quel che, per alcuni, fu un mito nell’87. Stiamo parlando di RoboCop e del suo remake-reboot in arrivo nelle sale italiane il 6 febbraio, la cui pre-produzione ha creato non pochi problemi, senza parlare dell’accoglienza iniziale dell’utenza che lo ha criticato duramente dopo la visione dei trailer a causa di vari elementi che snaturano il personaggio, ma il tempo darà le dovute risposte.

Nel frattempo, analizziamo RoboCop di Glu Mobile (gli stessi di Eternity Warriors 3), il tie-in dedicato all’omonimo film: ennesimo prodotto scadente o piacevole passatempo? Ecco a voi, la nostra recensione.

Giocabilità

l’immedesimazione da parte dell’utente nel personaggio è pari a zero

RoboCop è uno sparatutto cover based ambientato nella Detroit del 2028 molto simile a prodotti già visti in passato: potremo citare il divertente Epoch, ma Glu Mobile ha deciso di prendere di peso la struttura di Frontline Commando, uno dei loro giochi di punta, e di adattarla al contesto. Quest’ultima operazione è stata eseguita tutt’altro che egregiamente, poiché il tutto si riassume in uno shooter generico in cui RoboCop fa solo da presenza, dove l’immedesimazione da parte dell’utente nel personaggio è pari a zero.

I ripari possono essere distrutti.

I ripari possono essere distrutti.

L’interazione in gioco è basilare

Il gameplay prevede quindi sparatorie su binari, studiate appositamente per i dispositivi touch.

L’interazione in gioco è basilare: RoboCop se ne starà dietro un riparo (e già questo è un controsenso), dopodiché basterà puntare un nemico trascinando un dito sullo schermo del dispositivo per permettere al nostro protagonista di mirare e sparare in automatico. Tramite le frecce poste agli estremi dello schermo è possibile cambiare riparo, utile sia per evitare le granate e i colpi dei cecchini, che per usufruire di una copertura più sicura, in quanto i vari ripari potranno essere distrutti. Le munizioni in gioco sono state rimosse, ed infatti la meccanica di shooting si basa sul collaudato sistema di surriscaldamento dell’arma. Oltre alla classica arma impugnata da RoboCop, a scelta tra pistole, mitra e fucili, ad accompagnare il nostro arsenale saranno due gadget (il drone e il medikit) e due poteri (il rilevamento nemici e il colpo preciso).

Scopo del gioco è appunto quello di uccidere tutti i nemici presenti nella sezione per vincere il livello.

Insomma, una formula semplice che si adatta bene al gioco mobile, e che potrebbe intrattenere se preso a piccolissime dosi, ma purtroppo i problemi alla base sono parecchi.

Distruggere-distruggere-distruggere[...]

Distruggere-distruggere-distruggere[...]

Primo su tutti è la ripetitività a livelli massicci: le sezioni sono tutte uguali, i nemici anche e questi sono supportati da un’intelligenza artificiale al limite del ridicolo. Molto spesso rimarranno imbambolati dinanzi ad una copertura chiaramente distrutta, per farsi fucilare poi con una facilità estrema. Parlando appunto di sfida, la curva si plasma a seconda dell’equipaggiamento indossato dal giocatore: più questo è potente, meno saranno le difficoltà incontrate, modello che purtroppo non premia affatto (o poco) l’abilità del giocatore. Tirando le somme, le meccaniche di shooting sono ben implementate, ma è il loro sviluppo a far storcere il naso, fin troppo lineare e monotono a causa di un’offerta contenutistica sostanzialmente gracile.

Contenuti

I problemi strutturali che affliggono RoboCop sono gli stessi che colpiscono la maggior parte dei titoli mobile, e in particolare quelli di Glu.

Le missioni sono divise in quattro categorie principali: OCP, Caccia, Incremento e Sfida. Le ultime tre sono quasi identiche, mentre la prima, ossia il filone delle OCP, presenta le missioni più impegnative e più varie. Il gioco spinge a rigiocare sempre le stesse missioni Caccia, Incremento o Sfida per acquisire denaro da spendere per comprare armi e corazza necessari per partecipare alla missione OCP.

Ecco come si presenta il sistema di sviluppo in RoboCop.

Ecco come si presenta il sistema di sviluppo in RoboCop.

un sistema studiato apposta per incentivare gli acquisti in-app

Non solo la struttura risulta forzata e poco convincente, ma anche lo sviluppo del personaggio non presenta particolari elementi assuefacenti. Innanzitutto, questo si presenta con uno schema ad albero interessante, pieno zeppo di piccoli miglioramenti sia per le armi che per l’armature di RoboCop. Purtroppo, però, gli sviluppatori hanno inserito due feature che, a nostro avviso, sminuiscono ulteriormente il (poco) divertimento offerto dal titolo: uno, è l’attesa tra un potenziamento e l’altro; il secondo, ancora più inspiegabile, è il blocco.

Infatti, lungo lo schema ad albero incontreremo dei tasselli “blocco” il cui scopo è fermare lo sviluppo e, per eliminarli, bisognerà pagare del denaro per un tentativo che potrà fallire. È presente una valuta che, una volta utilizzata, permette l’aumento delle probabilità di riuscita di sblocco per un solo tentativo. Insomma, un sistema che limita i già pochi contenuti, studiato apposta per incentivare gli acquisti in-app.

Comparto Audiovisivo

La resa grafica si attesta su livelli discreti.

La resa grafica si attesta su livelli discreti.

Dal punto di vista grafico, RoboCop si difende bene. La modellazione poligonale è molto buona, sia per i personaggi che per gli ambienti, ma si nota la pochezza in termini di varietà per entrambi gli elementi già dalle prime sessioni di gioco. A peggiorare la resa grafica è qualche scatto, dovuto probabilmente alla poca ottimizzazione (lo abbiamo testato su Nexus 7 2013). Niente da segnalare sul lato sonoro, che si colloca semplicemente nella media dei giochi portatili.

Prezzo

Acquisti in-app di RoboCop.

Acquisti in-app di RoboCop.

RoboCop è disponibile sul Play Store gratuitamente grazie ad una formula free-to-play che pecca su molti fronti.

Il modello, infatti, porta sulle spalle troppe limitazioni. Una tra tutte, le tre valute, di cui una premium e acquisibile in quantità misere in-game, e necessaria a comprare armi, potenziamenti, oggetti e ad accelerare i tempi dello sviluppo dell’equipaggiamento. Fin qui niente di speciale, ma putroppo fa capolino anche il sistema ad energia, che ferma il giocatore dopo una decina di partite, dopodiché sarà necessario attendere più di un’ora affinché la barra si ricarichi. Tirando le somme, tutte le limitazioni insieme ci sembrano esagerate, e costituiscono un vero e proprio pay-to-win plateale. Data l’impostazione è chiaro che il destino di questo titolo è quello di finire nel dimenticatoio.

Giudizio Finale

RoboCop è l’ennesimo tie-in nè carne, nè pesce. Il gameplay semplice e adatto al mobile gaming si perde in una ripetitività costellata di problemi strutturali banali e creati appositamente per limitare il divertimento, ed incentivare gli acquisti in-app. È un vero peccato, perché le meccaniche di shooting si prestano bene per del sano arcade game mordi e fuggi durante la giornata, ma c’è ben poco nell’offerta contenutistica, nulla che spinge davvero il giocatore a progredire lungo l’avventura.

I fan di RoboCop, poi, ci troveranno ben poco del loro beniamino, motivo per cui vi sconsigliamo di provarlo.

 

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