Anche CyanogenMod si scontra con i tempi di update nel suo primo "vero" smartphone (Oppo N1)

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Anche CyanogenMod si scontra con i tempi di update nel suo primo "vero" smartphone (Oppo N1)

In tema di aggiornamenti ufficiali, con la logica esclusione dei Nexus, nessun produttore si è mai salvato dalle critiche del pubblico, che spesso adduceva ad ulteriore motivazione delle proprie ire la rapidità con cui certi firmware custom (CyanogenMod sempre in pole position) rilasciavano nuove versioni dell'OS.

Adesso, con Oppo N1, anche CyanogenMod Inc. è passata dall'altro lato della barricata, e si è accorta che i lunghi tempi di update non sono sempre una colpa così facilmente imputabile.

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In un post sul proprio blog infatti, il team spiega attraverso un esempio concreto (un bug in o-click per N1) come anche per un semplice bugfix siano necessarie almeno 3 settimane per adempiere a tutte le procedure necessarie, non da ultima la certificazione CTS richiesta da Google, che vuole giustamente assicurarsi che ogni app giri allo stesso modo, indipendentemente dal dispositivo e dalla eventuale skin presente (AOSP, Sense, TouchWiz, ecc.

).

Questo è in sostanza il prezzo da pagare quando si fanno le cose "secondo la legge"; se invece CM dovesse rilasciare un aggiornamento, per esempio, per gli utenti che abbiano usato il suo installer su Nexus 5, potrebbe avere un'OTA pronta in un paio di giorni, non dovendo rendere conto a nessuno del procedimento, il che da una parte può essere un bene per l'utente smanioso di fix e update, ma dall'altra offre minori garanzie.

Fonte: CyanogeMod