NETGEAR ReadyNAS RN102, la nostra prova

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
NETGEAR ReadyNAS RN102, la nostra prova

NAS è l'acronimo di Network Atacched Storage, ovvero un disco di rete condiviso tra più dispositivi. La definizione sembra però riduttiva se applicata ai moderni NAS che si trovano in commercio, anche a quelli per usi domestici, che ormai sono ben più di semplici "depositi" per i nostri file.

Abbiamo avuto modo di provare il ReadyNAS RN102 (qui il sito ufficiale) di NETGEAR, una soluzione a due vani, in grado quindi di ospitare al suo interno due dischi, per un totale di 8 TB complessivi, con due unità HDD da 4 TB l'una (supportati sia HDD da 3,5'' che da 2,5'', oltre ai SSD). Il sistema è spinto da un processore Marvell Armada 370 a 1,2 GHz (PDF) e coadiuvato da 512 MB di RAM; non è errato, in un certo senso, definirlo un mini-PC, piuttosto che un semplice NAS, per motivi che vedremo a breve.

Le sensazioni che questo ReadyNAS trasmette fin dall'unboxing sono ottime: la qualità costruttiva è tangibile, e la si percepisce subito dal contatto col freddo metallo con cui è realizzata l'intera struttura del NAS, che pesa più di 2 Kg senza alcun disco all'interno.

L'aspetto è in tutto e per tutto quello di un piccolo PC, ampia ventola posteriore inclusa, che rende infatti il dispositivo un minimo rumoroso: se state guardando un film alla TV (ovviamente in streaming dal NAS!) non ve ne accorgerete nemmeno, ma se siete in una stanza completamente silenziosa, il suo ronzio è più che percettibile. Ad assicurare un'ottima espandibilità, troviamo anche 2 porte USB 3.0 (sul retro), una USB 2.0 (davanti) ed una eSATA.

La prima configurazione è molto semplice, e sarà sufficiente digitare un indirizzo contenuto nel manuale utente per avviare la rilevazione del NAS, e la sua installazione su rete locale è praticamente immediata, tanto che dopo poco potrete navigarvi tramite il file manager del vostro PC. La gestione del NAS avviene interamente tramite un'interfaccia web-based molto ben progettata, che sebbene graficamente potrebbe essere più appagante, si rivela comunque efficace e completa.

Media server (DLNA) per inviare foto, musica e video a tutti i dispositivi compatibili, backup (compatibile anche con Apple TimeMachine), e la possibilità di creare un proprio "Dropbox casalingo", ovvero una cartella condivisa nella cloud da sincronizzare tra più dispositivi, con la differenza che in questo caso "la cloud" non si troverà su un remoto server situato chissà dove, ma sarà a pochi passi da voi.

In aggiunta a questo, il NAS può facilmente essere personalizzato con i molti applicativi disponibili, che potrete installare direttamente dall'interfaccia di controllo (antivirus, client per torrent, ecc.), e ci metterete davvero poco a farlo diventare anche vostro server web personale, attraverso l'installazione semplificata di PHP, MySQL, Apache, Tomcat e altri, per non parlare di celebri CMS quali Wordpress, Joomla, Drupal, ecc. tutti raggiungibili e installabili in pochissimi clic sempre dall'interfaccia di amministrazione. Capirete quindi benissimo come il semplice concetto di storage di rete sia più che superato da dispositivi come questo.

Purtroppo la stessa cosa non si può dire della controparte Android: le app disponibili per il robottino sono limitate e con una grafica ferma a Gingerbread, che non ne mina in fin dei conti l'efficacia, ma senz'altro l'aspetto e in parte anche la funzionalità, che non riesce certo a stupire. Abbiamo comunque illustrato entrambi gli aspetti, sia quello web-based che quello Android nel seguente video, che ben rende l'idea delle potenzialità di questo ReadyNAS RN102.

Veniamo infine al prezzo: 137,65€ per il solo NAS (niente disco a corredo) su Amazon.it sono senz'altro un'ottima offerta, per un prodotto che su Android potrebbe senz'altro essere più efficace di com'è, ma che mostra i suoi punti forti altrove, e che trasformerà in parte il vostro uso dei dispositivi domestici, sia per la facilità di invio contenuti (DLNA) a TV e altri dispositivi, che per il backup e la condivisione, per non parlare degli "extra" di cui abbiamo già accennato.