Play My Music: The Clash, Banco del mutuo soccorso, The Black Keys, Armin Van Buuren, Dream Theater

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Play My Music: The Clash, Banco del mutuo soccorso, The Black Keys, Armin Van Buuren, Dream Theater

Torniamo per un'altra settimana con Play My Music: 5 nuovi album consigliati dallo staff si preparano ad arricchire ulteriormente la nostra e la vostra collezione, e nel caso vi foste persi l'appuntamento con il singolo della settimana, cliccate qui per il brano gratuito di oggi.

London Calling

London_Calling

The Clash

14 dicembre 1979

Sony Music

Prezzo: 7,99€

Parlando di London Calling, ci si potrebbe soffermare ore solo per parlare del titolo e della copertina del disco: il primo si rifà agli annunci della BBC durante la seconda guerra mondiale, che invitava i paesi occupati a patteggiare per la causa britannica; la seconda riprende per stile e colori il primo album di Elvis Presley, con la differenza che qui non c'è il Re a cantare felice ma Paul Simonon che spacca il suo basso durante un concerto a New York.

Solo questi elementi, senza entrare nel campo musicale, fanno intuire le intenzioni del disco: è un album di protesta e politicamente impegnato, ma anche di rottura, in quanto si distacca dallo stile del punk inglese per come lo conosceva il mondo e segna, per il gruppo londinese, un'importantissima svolta dal punto di vista musicale.

Le influenze sono innumerevoli e vanno dal reggae al rockabilly americano, fino al movimento ska inglese: canzoni come Lost in the supermarket, Death or glory, Revolution Rock, Train in vain e ovviamente London Calling hanno segnato profondamente la storia del rock degli anni 80 (e non solo), consentendo all'album di entrare all'ottavo posto nella lista dei 500 migliori album di sempre secondo Rolling Stone.

Vi piacerà se: volete scoprire le vere origini del punk (quello buono!); se cercate un disco capace di darvi una carica enorme grazie ad un'infinità di influenze musicali diverse.

Giuseppe Tripodi

virgin collection

The Virgin Collection: Il Ragno

Banco del mutuo soccorso

2008

EMI

Prezzo: 6,99€

Il Banco del Mutuo Soccorso è, insieme alla PFM, una delle band italiane che nei lontani anni 70 hanno portato lustro alla nostra musica unendo alla tipica canzone d'autore all'italiana, la complessità e l'innovazione del rock progressivo anglosassone.

Il gruppo è ancor'oggi in attività con 18 album in studio ed alcuni album live come il bellissimo No Palco del 2003.

Avvicinarsi alla musica del Banco significa ascoltare almeno i primi quattro dischi, l'omonimo Banco del Mutuo Soccorso, Darwin, Io sono nato libero e Come in un'ultima cena, ma se volete farvi un'idea veloce, sicuramente l'approccio è quello sbagliato in quanto, non trattandosi di canzonette, gli albumi meritano sicuramente più di un ascolto;  a risolvere l'imbarazzo ci pensa la proposta di Google Play "The Virgin Collection: Il Ragno" che raccoglie alcuni dei grandi successi del gruppo, dall'eclettica Il Ragno alla romantica ballad 750.000 anni fa... l'amore e ancora R.I.P., un appassionato pezzo contro la guerra, fino alla dolcissima e malinconica Non mi rompete, il tutto unito ad altri capolavori in note che fanno del Banco del Mutuo Soccorso uno dei gruppi più importanti della scena progressiva mondiale.

Vi piacerà se: nella musica amate la creatività senza limiti ed il coraggio delle idee.

Nicola Randone

brothers

Brothers

The Black Keys

2010

Universal Music Italia

Prezzo: 9,99€

Dan Auerbach e Patrick Carney: ci sono solo due nomi in questa band, ma come si dice l'importante è la qualità e i Black Keys sono l'emblema di questo principio; pubblicano il loro sesto album nel 2010, Brothers, ed è probabilmente il migliore della loro intera carriera. Difficile rendere giustizia alla loro musica con le sole parole, musica composta da un suono vintage (in particolare la voce ricorda gli anni '60) ma paradossalmente allo stesso tempo moderno.

Il genere è blues, ma sono molte le influenze della musica nera, dal R&B al soul, per non dimenticare comunque il rock che si fonde perfettamente con l'animo della band creando un disco molto piacevole. Menzione di nota infine per la copertina dell'album: per quanto irrilevante, difficilmente ne troverete una che esprima una personalità forte come questa.

Vi piacerà se: apprezzate il blues rock moderno e la musica indipendente, componenti che si fondono perfettamente in questo album, apprezzabile anche dai novizi del genere.

Lorenzo Quiroli

Armin Van Buuren - Imagine

Imagine

Armin Van Buuren

22 aprile 2008

Armada Music

Prezzo: 8,99€

Armin Van Buuren è un nome adesso molto popolare anche ai più, grazie ad un paio di singoli usciti negli ultimi dodici mesi che hanno portato la sua trance commerciale alle orecchie di tutti. Ma per gli appassionati del genere, Armin Van Burren è un nome noto da circa 10 anni. E' probabilmente uno dei dj-produttori di musica trance più famosi al mondo e le sue serate e i radio show uniscono migliaia di persone ad ogni appuntamento. Ma per chi vuole sapere dove nasce Armin Van Burren, dovrà necessariamente passare da Imagine, l'album del 2008 che, al contrario di come accade spesso, è molto simile a quello uscito quest'anno. Melodie soffici, cantati travolgenti e suadenti allo stesso tempo. Una delle peculiarità di Van Buuren è sicuramente lo scegliere cantanti diversi per ogni brano, rendendo l'album molto dinamico.

Si inizia con 9 minuti ininterroti di una strumentale Imagine, passando poi per una traccia con annessa chitarra acustica: Going Wrong.

Si prosegue con UnforgiveableNever Say Never e la bellissima In and Out of Love. L'album è da gustarsi tutto di un fiato, ma vi ci vorrà un po' di tempo, i singoli brani durano solitamente 6 e 7 minuti ciascuno. Se vi piace il genere, sarà un perfetto accompagnamento per la vostra giornata lavorativa.

Vi piacerà se: amate la trance cantata e anche se avete appena scoperto Armin Van Buuren e volete ascoltare ancora buona musica da lui prodotta.

Emanuele Cisotti

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Images and Words

Dream Theater

7 luglio 1992

Atlantic Records

Prezzo: 6,49€

Molto è stato detto dei Dream Theater nel corso del tempo, e lanciarmi in una disquisizione su di loro non rientra proprio nei miei scopi: sono diventati un po' uno di quei gruppi che o li odi o li ami; personalmente apprezzo molto certi loro lavori, in particolare negli anni '90, e un po' meno quelli recenti. Per capire dove un gruppo è arrivato, e come ci è arrivato, si parte però dagli inizi, o quasi, come in questo caso.

Images and Words è il secondo album in studio della band, un disco che fa del progressive metal una "scusa" per continui cambi di sonorità, che vanno dalla dolcezza del sassofono al martellare della doppia cassa della batteria. Musicalmente parlando i Dream sono artisti di prim'ordine, che sulla tecnica hanno ben poco da imparare, e questo fatto è percepibile un po' ovunque ma senza troppi eccessi, almeno non in quest'album. Difficile dire con precisione a chi potrebbe piacere a priori, perché si passa dalla quasi-ninna-nanna che è wait for sleep (se suonate il piano la vorrete senz'altro imparare), al ritmo aggressivo di Take The Time Pull Me Under. Tenete poi d'occhio Metropolis perché è solo la prima parte di un brano che la band si porterà dietro per un po' anche nei successivi album. La mia preferita resta Another Day, per il connubio che riesce a creare, ma Images e Words resta un album molto intimo, che cambia sonorità a seconda dell'orecchio di chi lo ascolta.

Vi piacerà se: il nome Dream Theater non vi spaventa.

Nicola Ligas