Play My Music: Dada Life, Radiohead, Judas Priest, Caparezza

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Play My Music: Dada Life, Radiohead, Judas Priest, Caparezza

Anche questa settimana ci tuffiamo nel mondo della musica disponibile all'acquisto su Google Play Music, con nuovi consigli di vario genere da parte del nostro staff. Come sempre cerchiamo di accontentare tutti i palati, e l'ampia disponibilità di Play Music ce ne offre l'opportunità.

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The Rules Of Dada

Dada Life

16 ottobre 2012

Universal Music Italia

Prezzo: 9,99€
E' impossibile prendere sul serio i Dada Life. Ma per fortuna anche il duo svedese stesso non riesce a fare lo stesso. La copertina di The Rules Of Dada è infatti una bottiglia di champagne e due banane, gli stessi simboli che prendono piede durante i loro show. Il significato? Divertimento, follia e il bisogno di disconnettere il cervello. Altrimenti come giustificherete il loro Guinnes World Record relativo alla più grande battaglia di cuscini? Le regole dei Dada Life è che non ci sono regole. Che non importa quello che succede.  Che l'importante è tornare a casa stremati dal divertimento.

Dopo settimane di musica più raffinata in questa rubrica (almeno da parte mia) è arrivato il momento di fare un po' di violenza ai vostri padiglioni uditivi.

Se vi piace il genere quest'album è quasi perfetto. Benché la loro impronta sia presente in tutti i brani (potreste dire dal primo suono che è "roba loro") non vi stancherete di ascoltarlo. Sono presenti hit come Kick Out The Epic Motherfucker, Feed The Dada e le più recenti, ma simili come stile So Young So High e Rolling Stones T-Shirt. Finisce la carrellata Boing Clash Boom dove sentirete una cassa hardcore che probabilmente era nel cassetto dagli anni 2000. Molto bella anche Don't Stop, brano che chiude l'album e che serve a decomprimere dopo oltre un ora di spinta senza sosta.

Vi piacerà se: non vi scandalizzate per della musica veramente tamarra e anzi sapete apprezzare quando il tamarro è fatto bene. Non vi deve neanche disturbare l'idea di alzare un po' il volume e anche l'idea che i vostri vicini saranno a loro volta disturbati.

Emanuele Cisotti

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Kid A

Radiohead

2000

EMI

Prezzo: 8,99€

Dopo il grande successo di Ok ComputerRadiohead ritornano tre anni dopo, nel 2000, con Kid A: invece di mantenere la strada che li aveva portati alla ribalta, replicando canzoni intense e melodiche come Karma Police, il gruppo inglese prende a sorprese una nuova direzione artistica, con un genere difficile, quasi impossibile da classificare, che alterna il jazz presente in The National Anthem a pezzi quasi da discoteca come Idioteque, al ritorno al passato presente nelle sensazioni di alienazione di Motion Picture Soundtrack.

Come non citare poi la "overture" Everything is in the right place che sin dal primo momento fa percepire l'alto livello di questo CD: ancora una volta Thom Yorke e il resto della band riescono a creare un disco di alto livello, solido e preciso tanto da ricordare un concept album per la sua coerenza intrinseca, espressa attraverso sonorità fredde che simboleggiano estraneità rispetto al mondo esterno.

Vi piacerà se: avete voglia di ascoltare un disco ricercato dal punto di vista musicale, insolito, fusione di molti generi e pieno di creatività.

Lorenzo Quiroli

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Painkiller

Judas Priest

3 settembre 1990

Cloumbia

Prezzo: 7,99€

I Judas Priest sono probabilmente una di quelle band che non ha bisogno di introduzioni, considerati non a caso una delle vette dell'heavy metal del secolo scorso, specialmente negli anni '70-'80.

Painkiller è un album che arriva quando la band è già più che matura, nel 1990, e che raggiunge forse il culmine di "aggressività" del gruppo, che in seguito si è in parte sciolto a causa dell'abbandono del cantante Halford, poi rientrato solo una decina d'anni dopo. Aspettatevi quindi una voce molto aggressiva in questo painkiller, fin dalla canzone d'esordio, che poi è quella che dà il titolo all'album, che procede martellante e graffiante fino alla fine, senza un solo calo. Difficile trovare un "brano debole", che infatti non sapremmo indicarvi; l'unico difetto, ma davvero lieve, è forse una certa ripetitività, ma finché la qualità rimane questa, non è mai un problema.

Vi piacerà se: volete un assaggio di puro heavy metal, da parte di una delle band più rappresentative del genere di sempre.

Nicola Ligas

le dimensioni del mio caos

Le dimensioni del mio caos

Caparezza

11 aprile 2008

Virgin Music

Prezzo: 4,99€

Non è la prima volta che vi parliamo di Caparezza ma, una volta entrati nel tunnel musicale di un album è davvero difficile non parlarne. Questo, per me, è il periodo di Le dimensioni del mio caos, quarto disco del cantautore molfettese. In questo fonoromanzo, l'autore si cimenta nell'intento di un concept album: 14 tracce collegate dalla storia di Ilaria Condizionata una ragazza del 1968 che, a causa della scarica di un amplificatore, viene catapultata nell'epoca moderna. L'improvviso (e fatuo) amore di Caparezza per la malcapitata nonché l'incontro con altri personaggi saranno un ottimo pretesto per una tagliente satira in rima sulla società moderna.

Il disco di distacca un po' dalle sonorità hip-hop dei precedenti tre album, introducendo delle novità al livello sonoro: accenni di rock (come ad esempio in Ulisse, in collaborazione con I ministri) nonché un occhiolino alla musica 8 bit ed elettronica nella canzone preferita di tutti i nerd: Abiura di me.

Questa traccia, tra le più amate dal pubblico, merita una menzione a parte a causa degli innumerevoli riferimenti al mondo dei videogiochi, utilizzati come pretesto dal rapper per spiegare le proprie contraddizioni. Inutile citare, infine, le celeberrime Eroe e Vieni a ballare in Puglia, che siamo sicuri conosciate grazie all'enorme successo mediatico ricevuto.

Vi piacerà se: cercate testi intelligenti e divertenti, che sappiano far sorridere nonostante le tematiche decisamente serie.

Giuseppe Tripodi