Dropchord: harder better faster but wasted [Recensione]

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Dropchord: harder better faster but wasted [Recensione]

Durante la realizzazione di un progetto innovativo, l'idea nella mente dello sviluppatore è intesa come qualcosa di originale, ma è possibile che qualcosa, dopo la stesura, vada storto.  Che sia un problema nel concept, o che semplicemente l'idea su carta è parecchio diversa da quella reale, la morale rimane sempre la stessa: non sempre le idee originali funzionano come dovrebbero. Eppure basta poco per differenziarsi dalla massa, almeno quando si parla di mobile gaming, ma bisogna sempre mettere in primo piano l'aspetto ludico del prodotto, il divertimento e, dunque, la giocabilità.  Double Fine, la software house fondata da Tim Schafer e autrice di produzioni interessanti quali Psychonauts, Brutal LegendStacking, ha rilasciato sul Play Store Dropchord, un titolo che rappresenta al meglio ciò che abbiamo scritto nell'introduzione.

Giocabilità

il sistema di controllo risulta decisamente macchinoso

Dropchord è un gioco arcade in stile endless mascherato da rhythm game, in quanto la componente musicale influenza il gameplay, anche se di poco.

L'obiettivo del gioco è guidare una linea attorno ad un cerchio con due dita, uno sulla parte sinistra dello schermo e l'altro sulla parte destra, e qualsiasi oggetto che si scontrerà contro questa linea sarà distrutto. È possibile muovere la linea in senso orario e antiorario, in base a dove posizioneremo le nostre dita. Distruggendo i piccoli cerchi colorati otterremo punti, mentre se colpiremo i marchi perderemo un po' di salute: quando l'indicatore scende a zero, la partita si conclude. Durante l'azione sarà la musica ad accompagnarci durante i movimenti forsennati che il gioco ci costringerà a fare: infatti, il problema di fondo è proprio il sistema di controllo che, seppur sia evidente lo sforzo degli sviluppatori, risulta decisamente macchinoso.

I marchi X vanno evitati ad ogni costo.

I marchi X vanno evitati ad ogni costo.

un quadro che, seppur originale, non convince pienamente

Infatti, questa produzione Double Fine è stata creata attorno al concept del Leap Motion Controller, un dispositivo per Windows che riesce a captare i movimenti delle nostre dita nello spazio.

Il voler tradurre la meccanica di questo dispositivo su touchscreen potrebbe risultare interessante, ma non lo è in pratica. Sostanzialmente l'esperienza ne perde parecchio in quanto non solo è macchinosa (ci è capitato diverse volte di incrociare le dita), ma anche un po' noiosa e poco divertente perché è necessario tenere incollate continuamente le dita a schermo per giocare e, soprattutto, tenere il dispositivo poggiato su un piano. Anche la musica, seppur gradevole, non si amalgama perfettamente con il gameplay, e il tutto si mescola in un quadro che, seppur originale, non convince pienamente.

Contenuti

Ogni stage completato vi ricompenserà con una piccola porzione di salute extra.

Ogni stage completato vi ricompenserà con una piccola porzione di salute extra.

L'offerta ludica di Dropochord è essenziale: sono disponibili due modalità, quella normale che vi metterà difronte ai livelli classici con una difficoltà calibrata ed esponenziale, e la Full Mix, più complessa e adrenalinica, con stage con più trappole e un'azione di gioco frenetica. Il problema è che il gameplay manca di sostanza e di tecnica a causa dei problemi nel sistema di controllo, e le probabilità che vi stanchiate presto sono piuttosto alte.

Comparto Audiovisivo

I livelli saranno intervallate da piccole sezioni bonus come questa.

I livelli saranno intervallati da piccole sezioni bonus come questa dove bisognerà tappare le figure con una o due dita.

Abbiamo testato Dropchord sul Nexus 7 2012. Il titolo si comporta bene solo sul livello di qualità standard, dove gli effetti particellari spariscono del tutto. L'impatto grafico trasuda stile da tutti i pori ma risulta povero in quanto l'ottimizzazione su Tegra 3 lascia a desiderare. Non colpisce particolarmente la colonna sonora: alcune tracce sono abbastanza orecchiabili, altre sanno di già sentito.

Prezzo

Non mancano, ovviamente, i consueti bonus stage in pieno stile arcade.

Non mancano, ovviamente, i consueti bonus stage in pieno stile arcade.

Dropchord è disponibile sul Play Store al costo di 0,74€. Gli acquisti in-app sono assenti, e questo non può che stimolare ulteriormente l'utente curioso ad acquistarlo.

Giudizio Finale

Dropchord è un titolo con grandi potenzialità che, purtroppo, non sono state sfruttate al meglio. La soluzione scelta per il sistema di controllo risulta macchinosa e il gameplay non diverte come avrebbe dovuto fare. Nel complesso, l'ultima fatica mobile di Double Fine è un'esperienza in un certo senso interessante che potrebbe destare la curiosità dei gamer che cercano giochi ricercati, ma tutti gli altri farebbero meglio a rivolgersi altrove.

 

Download

Trailer

Screenshot