Gangstar Vegas: benvenuti nella città del peccato [Recensione]

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Gangstar Vegas: benvenuti nella città del peccato [Recensione]

gangstar

La filosofia di game design della famosa casa francese Gameloft di sicuro non è quella che stupisce in quanto ad originalità, d'altronde ne siamo già pienamente al corrente. I titoli tra le sue file sono perlopiù copie di giochi e rispettive formule di gameplay già viste, studiate e testate dal grande pubblico e dalla critica internazionale. I risultati di questi esperimenti sono altalenanti, si va da titoli ottimi a quelli che fanno storcere un po’ il naso sia come qualità che come dubbia implementazione nel panorama mobile, ma va riconosciuto il talento dei ragazzi francesi nella loro versatilità di sviluppo di videogiochi. La serie di Gangstar si pone come il Grand Thef Auto mobile, free roaming con annesse sparatorie goliardiche e ruberie spensierate con quel tocco che distingue tutte le produzioni Gameloft, ossia il forte sapore derivativo preso in prestito da altri titoli in ogni singolo fattore di gioco.

I precedenti episodi sono sempre stati minati da problemi perlopiù tecnici e nel sistema di controllo, ma questo nuovo Gangstar Vegas promette un’esperienza che non ha nulla da invidiare alle produzioni più blasonate presenti su console. Scopriamo insieme se queste promesse sono state mantenute dalla software house francese.

Giocabilità

La componente free roaming è decisamente migliorata rispetto al passato.

La componente free roaming è decisamente migliorata rispetto al passato.

Quando ti immischi con gli affari della malavita, sappi che prima o poi qualcosa andrà storto e ne pagherai le conseguenze o, almeno, così ci insegna Gangstar Vegas. Vestiremo i panni di un non-molto-caratterizzato Jason Malone, un combattente di MMA che stipula un accordo con il boss mafioso Frank Valieno secondo il quale disputerà un incontro truccato in cui perde di proposito. Purtroppo per lui l'accordo va in fumo quando l’avversario cade misteriosamente al tappeto, facendo così vincere Jason. Infuriato e imbestialito, il boss della malavita e i suoi scagnozzi sparano contro il nostro povero protagonista e, dunque, siamo costretti a buttarci in una fuga rocambolesca con Karen e Vera, due improbabili amiche che ci aiuteranno durante il corso dell'avventura.

Non vi diciamo altro, ma sappiate che la trama non brilla di originalità, si evolve con lentezza e non si riesce a capire qual è la direzione verso cui gli sceneggiatori volevano rivolgersi, non c'è un particolare humor nero (che crediamo sia l'atmosfera più azzeccata per questo genere), le cut-scene sono supportate da una accozzaglia di dialoghi forzati, a parte qualche rara eccezione. I personaggi secondari sono più caratterizzati del protagonista, ma non c'è nessuno che è riuscito a rapirci, anzi, c'è n'è uno che ci ha dato particolarmente fastidio il cui nome è E-Man, che su carta doveva essere il simpaticone di turno, ma in verità è solo un completo idiota. Nel complesso, contestualizzandola nel panorama videoludico su cui è stata studiata, rimane comunque godibile.

Gangstar Vegas è praticamente identico al suo predecessore

Dunque, dopo un’introduzione non priva di difetti tecnici ingiustificati, quali compenetrazioni poligonali, difetti grafici e cali di frame rate, il tutto si risistema (più o meno) quando riprendiamo il controllo di Jason.

Procediamo con ordine: Gangstar Vegas è praticamente identico al suo predecessore, dunque potremo vagabondare per la città del peccato investendo persone, rubando macchine e velivoli, insomma, facendo tutto quel che siamo ormai abituati a fare in questo genere di giochi. Gameloft, però, ha cercato di limare i difetti del precedente capitolo Gangstar Rio tramite alcuni accorgimenti che ci apprestiamo ad elencare. Prima di tutto, il sistema di controllo delle sezioni di guida è stato notevolmente migliorato rispetto a quello dei vecchi episodi, caratterizzato finalmente da una fisica perlomeno accettabile. Ora l’auto risponde meglio ai nostri comandi, ma purtroppo continuano ad esserci i problemi nelle collisioni con i piccoli rialzi, problemi che affliggono più di una produzione Gameloft. Stessa cosa non possiamo dire delle sparatorie: è stato inserito un sistema di coperture più dinamico, ma il tutto risulta ancora eccessivamente macchinoso e sviluppato grossolanamente, complice anche l'assenza di una intelligenza artificiale nemica degna di tale nome.

Anche il sistema di controllo a piedi è rimasto pressoché invariato rispetto al suo predecessore, con movimenti leggermente meno legnosi ma comandare Jason rimane un'impresa tutt'altro che facile. Stesso discorso vale per il sistema di combattimento corpo a corpo, semplicemente abbozzato.

Le sparatorie sono state migliorate, ma lasciano comunque a desiderare.

Le sparatorie sono state migliorate, ma lasciano comunque a desiderare.

A metterci nuovamente i bastoni tra le ruote è la polizia, ancora più agguerrita di quella di Rio ma sempre caratterizzata da un'intelligenza artificiale scarna e dal solito sistema a distintivi che aumenteranno man mano che commetteremo crimini. I poliziotti non cercheranno mai di arrestarci, bensì passeranno subito alle maniere forti, inseguendoci con auto, elicotteri e, laddove necessario, con l'esercito americano. I problemi nell'intelligenza artificiale di questi sono molteplici ma sempre divertenti da vedere: alcune volte si incastrano in alcuni elementi dello scenario, altre si buttano in acqua, e altre ancora si fermano in mezzo alla strada senza motivo (chi ha giocato a Driver 3 sa di cosa stiamo parlando). E nel malaugurato caso rimanessimo stecchiti sotto la pioggia di piombo degli sbirri, basterà pagare una piccola somma per ritornare in gioco, proprio come nei classici del genere.

Ad impressionare, invece, c'è l'enorme quantità di contenuti che Gameloft ci offre con ogni sua produzione: oltre alle missioni della storia sono presenti decine e decine di missioni secondarie tutte diverse che garantiranno golose ricompense al loro completamento, tra cui rapine, gare automobilistiche, ad anelli e a checkpoint, sparatorie, risse, e tante altre. Alcune sono particolarmente senza senso: nella carneficina, ad esempio, bisognerà investire più persone possibili, tant'è che, durante una di quelle missioni, abbiamo messo in pausa il gioco domandandoci cosa stavamo facendo, ma questa è un'altra storia. Ancora più incredibile il negozio e il sistema di sviluppo. Il primo offre una quantità impressionante di armi, acquistabili con i dollari, ossia la valuta di gioco ottenibile completando le missioni, uccidendo le persone in giro per la strada o raccogliendo i collezionabili: si va da pistole, mitragliatori, lanciafiamme, granate, fucili, bazooka e addirittura un fucile ad impulsi, senza contare un menù di personalizzazione ricco di vestiti ed acconciature.

Tutti gli oggetti, inoltre, possono essere ottenuti anche uccidendo persone, che potranno rilasciare sia armi che veicoli come nei giochi di ruolo a-la-Diablo (o, per parlare in termini gameloftiani, a-la-Dungeon Hunter).

Anche l'ambientazione è stata curata meglio rispetto a Gangstar Rio.

Anche l'ambientazione è stata curata meglio rispetto a Gangstar Rio.

Un livello di personalizzazione incredibile

Per quanto riguarda il sistema di sviluppo, siamo dinanzi ad uno dei più completi in assoluto mai visti su piattaforma mobile. Completando le missioni si otterrà esperienza e, passando di livello, si otterranno PA, ossia punti abilità, che possono essere utilizzati per potenziare Jason. I potenziamenti disponibili sono tantissimi e praticamente coprono ogni singola azione che possiamo effettuare in gioco, dal potenziamento delle armi, che vanno dalla riduzione della ricarica alla velocità di fuoco, fino ad arrivare alla resistenza ai proiettili, al fuoco, alle esplosioni e ai colpi. Ancora, è possibile potenziare l'abilità di guida di ogni veicolo, dagli aerei ai motoscafi, o, addirittura, la velocità di nuoto. È presente anche il banco dei pegni, dove un simpatico rapper molto simile a Jesse Pinkman (pieno di difetti grafici) ci permetterà di potenziare armi, oggetti e veicoli scambiando determinati oggetti.

Insomma, un livello di personalizzazione incredibile che vi permetterà di modificare Jason a seconda del vostro stile di gioco.

Passamontagna, cappelli, maschere, ce n'è per tutti i gusti.

Passamontagna, cappelli, maschere, ce n'è per tutti i gusti.

E non è finita qui: ci sono 180 collezionabili da raccogliere per tutta la città, ed ognuno di essi vi farà guadagnare 500$. E ancora, ci sono le proprietà da acquistare che, come in un tipico browser game, genereranno entrate dopo qualche ora  ed è possibile effettuare il viaggio veloce tra di esse. Oppure, siete stanchi di uccidere gente e di rubare macchine? C'è il casino con tanto di giochi, tra cui videopoker e blackjack. Ogni azione, evento, qualsiasi cosa che farete sarà archiviata nella esaustiva schermata delle statistiche.

Comparto Audiovisivo

La nostra prova di Gangstar Vegas è avvenuta sul dispositivo Nexus 7 ed il lavoro svolto dal punto di vista grafico è altalenante. Le animazioni del protagonista sono state curate di più rispetto al passato, così come quelle dei nemici; lo stesso non possiamo dire dei filmati in-game dove, nella maggior parte di essi, i personaggi rimarranno statici con tanto di bocca chiusa, un passo indietro rispetto al passato.

Gli effetti pop-up sono esagerati

La grafica in generale è buona quando si sta fermi: la città è decisamente più particolareggiata e meglio strutturata rispetto a Rio, ma i problemi nascono quando siamo in movimento. Gli effetti pop-up sono esagerati, quasi a nascondere quella che su carta dovrebbe essere una città viva, ma in verità il campo visivo è ridotto all'osso dandoci una sensazione di un paese un po' spoglio. Presenti anche alcune sporadiche compenetrazioni poligonali causate da una gestione delle collisioni ancora problematica: ci è capitato più di una volta di trapassare interi palazzi. Anche l’aliasing decurta la resa grafica, ma d’altronde non possiamo aspettarci più di tanto in un free roaming mobile, ma i difetti tecnici presenti sono frutto di una realizzazione frettolosa e grossolana. Gameloft, però, ha optato per un sistema di qualità visiva che permette una impostazione del dettaglio grafico: basta accedere al menù per selezionare la rispettiva qualità grafica, che va dal dettaglio molto basso a quello alto (da noi giocato), cosicché anche i possessori di dispositivi non proprio recenti potranno usufruire del divertimento di Gangstar Vegas.

Confronto grafico su Nexus 7. Screenshot di sinistra con livello di dettaglio al minimo. Screenshot di destra con livello di dettaglio al massimo.

Confronto grafico su Nexus 7. Screenshot di sinistra con livello di dettaglio al minimo. Screenshot di destra con livello di dettaglio al massimo.

Discorso a parte va fatto per il comparto audio, coadiuvato da musiche di vario genere, perlopiù Eletronic Dance e Dubstep, dove fa capolino Bangarang di Skrillex come tema principale. Per quanto riguarda gli effetti sonori siamo sui livelli del precedente episodio, dunque molto buoni, mentre per il doppiaggio c'è da aprire una parentesi: Jason, il protagonista, ha dei momenti in cui è convinto di quello che dice, altri invece dove evidentemente il doppiatore non aveva bene in mente la scena del gioco. Buono il doppiaggio di Karen e Vera, un po' meno quello dei rimanenti personaggi secondari ma, nel complesso, il lavoro svolto è ottimo, d'altronde è già fantastico avere (o, meglio, sentire) un gioco completamente doppiato su mobile, ennesima dimostrazione dell'evoluzione che sta prendendo questo panorama videoludico.

I giochi del casino sono tre: video poker, blackjack e slot machine.

I giochi del casino sono tre: video poker, blackjack e slot machine.

Gangstar Vegas è disponibile sul Play Store al costo di 5,99€, il canonico prezzo di Gameloft per le sue grandi produzioni. Nonostante questo, sono presenti gli acquisti in-app atti ad acquistare valute di gioco che sono acquisibili semplicemente giocando.

È possibile acquistare:

  • Dollari: si parte da un minimo di 1.79€ per 200.000$, fino ad arrivare ad un massimo di 89.99€ per 15.600.000$.
  • Punti Abilità: si parte da un minimo di 1.79€ per 30 PA, fino ad arrivare ad un massimo di 89.99€ per 2.300 PA.
  • Chiavi: si parte da un minimo di 1.79€ per 5 chiavi, fino ad arrivare ad un massimo di 89.99€ per 320 chiavi.

Qualsiasi cosa può essere ottenuta in-game, anche le chiavi. Queste servono ad aprire particolari forzieri che contengono vari oggetti. In conclusione, un prezzo in linea con le altre produzioni Gameloft, anche se a molti darà fastidio la sola presenza degli acquisti in-app,  ma possiamo assicurarvi che sono del tutto accessori.

Giudizio Finale

Gangstar Vegas è un prodotto coraggioso, a tratti incredibile ed a tratti eccessivamente megalomane, caratterizzato da un comparto tecnico tutt'altro che elegante, pieno di diavolerie tecniche e difetti grossolani che limitano il divertimento offerto dal gioco. Sono stati fatti dei passi indietro ma anche dei passi in avanti, ma siamo ancora in una fase di stallo, una fase che non permette all'ultima fatica di Gameloft di sfoggiare al meglio le potenzialità che pubblicizza e che tanto avremmo voluto vedere.

Comunque sia, il gioco offre una esperienza che ha i suoi lati positivi, tra cui una quantità di contenuti a dir poco impressionante che fa impallidire qualsiasi produzione mobile, ma è difficile consigliarlo a tutti a causa dei difetti tecnici descritti. Nel complesso, giudichiamo Gangstar Vegas un prodotto discreto, imperdibile per i fan più sfegatati dell'open world e del free roaming dato che il genere su Android scarseggia; tutti gli altri farebbero bene a ponderare l'acquisto, attendendo magari un sonoro sconto.

 

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