Shaqdown : il ritorno di Shaq nel mondo video ludico [Recensione]

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Shaqdown : il ritorno di Shaq nel mondo video ludico [Recensione]

I videogiocatori di vecchia data sicuramente si ricorderanno quel titolo che su Super Nintendo e Sega Mega Drive fece tanto parlare di sé, non tanto per la sua qualità, ma in quanto alla strana fantasia dei suoi autori. Stiamo parlando di Shaqfu, un titolo che vedeva come protagonista Shaquille O’Neal , il famosissimo e amatissimo giocatore ex professionista di basket. Nei panni di Shaq, dovevamo combattere vari avversari di un’altra dimensione (tra cui mummie e altre strane creature).

Tutt’oggi, Shaqfu viene ricordato come uno dei giochi più brutti mai creati a causa di tanti difetti che rendevano il titolo praticamente ingiocabile.

Dopo quasi vent’anni, Shaq torna nel mondo dei videogiochi grazie a Shaqdown. Cosa sarà costretto a fare questa volta il grande giocatore di basket? Scopritelo insieme a noi.

Zombie e Palle da Basket in un unico titolo

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Shaq combatterà contro gli zombie per tre (brevi) livelli.

In un futuro post-apocalittico, gli zombie hanno imprigionato (si,avete letto bene) l’intera razza umana grazie ad un virus che li rende molto potenti.

E proprio quando l’ultimo barlume di speranza si sta dissipando, ecco Shaquille O’Neal, che in pieno stile Ken Shiro farà la sua apparizione.

Avviata la prima partita, l’impatto iniziale è altalenante. Il titolo gode di una buona direzione artistica per quanto concerne Shaq e i nemici, infatti tutti i personaggi sono disegnati dalla sapiente mano di Long Vo, uno dei più talentuosi artisti di Street Fighter. Purtroppo non possiamo dire lo stesso sugli ambienti di gioco, decisamente spogli e privi di caratterizzazione.

Ma veniamo alla parte più importante di ogni gioco, la giocabilità. Shaqdown si presenta come un semplice side-scroller e il nostro scopo sarà quello di farci strada attraverso lo stage su 3 piattaforme differenti. Potremo spostarci di pianerottolo in pianerottolo tramite il semplice swipe in su o in giù sul touch screen, e ognuno di questi pianerottoli sarà costipato di mostri.

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I controlli saranno pure semplici, ma possiamo assicurarvi che in questo titolo di assuefazione non ce n'è traccia.

Shaq potrà tirare un palla da basket per eliminare gli zombie, oppure semplicemente potrete cambiare pianerottolo per schivare i mostri.

Ad ogni zombie ucciso si caricherà una barra posta nella parte inferiore dello schermo. Quando l’indicatore sarà al massimo, premendo l’apposito pulsante, potrete eseguire una super mossa che vi permetterà di uccidere tutti gli zombie presenti sulla piattaforma.

Free Thrown! Free Thrown! Free Thrown!

Ci piacerebbe dire che Shaqfu è oramai solamente un brutto e vecchio ricordo, ma purtroppo non è così. Non giriamoci attorno, Shaqdown è semplicemente un gioco noioso. Il gameplay consisterà solo nel cambiare pianerottolo nell’attesa che sbuchi il boss di fine livello, quest’ultimi corredati da combattimenti a dir poco imbarazzanti. Gli zombie, dipinti come vere e proprie macchine da guerra, se ne staranno immobili a fissarci mentre noi correremo nella speranza di salvare il genere umano. Senza contare che il potentissimo Shaq verrà sconfitto al solo impatto con un qualsiasi zombie.

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Non fatevi ingannare dalle immagini : le boss fight sono forse l'aspetto meno riuscito della produzione. E considerando la qualità generale del titolo...

L’unico attacco disponibile (togliendo la super mossa) è forse uno degli attacchi più noiosi mai visti su un gioco per cellulare.

Ad ogni tocco su touch screen, Shaq tirerà una palla gridando “Free Thrown!”. Considerando che è l’unico attacco disponibile, sarete costretti a premere il touch screen più e più volte, riascoltando il consueto “Free Thrown!” per centinaia di volte. Ovviamente fino a quando non disattiverete il volume in preda ad attacchi nervosi.

Un'offerta ludica per niente stimolante

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I pochissimi poteri a disposizione non sono poi così "fantastici".

Il gioco è suddiviso in due modalità. La modalità storia è divisa in 3 brevi livelli, dotati di una storia al limite della credibilità, piena di scene ridicole (non fatte apposta) e che vi faranno rimpiangere i 0,75€ necessari per l’acquisto del gioco su Play Store. È presente anche una modalità sopravvivenza, disponibile solo dopo aver completato la modalità storia.

Da segnalare il dispendioso sistema di upgrade che ci permetterà tramite la valuta di gioco (simpaticamente denominata Shaqra) di sbloccare nuove modalità (intesi come vestiti per Shaq) che modificheranno lievemente la difficoltà di gioco. Inoltre, ad affossare ulteriormente il titolo ci pensano i soliti acquisti in-app, del tutto fuori luogo.

Conclusione

Shaqdown è un gioco osceno. Il gameplay è noioso, la storia trasuda stupidità da tutti i pori e il tutto è coadiuvato da uno scabroso sistema di upgrade, che necessita tante ore di gioco prima di poter acquistare qualcosa. L’unico aspetto positivo della produzione è la direzione artistica dei personaggi ma il nostro consiglio è quello di starne alla larga indipendentemente dall’amore che provate verso Shaq.

Adrenalina : Una sana dormita provocherà più adrenalina di questo titolo.
1/10
Giocabilità : Monotona e soporifera come non mai.
3/10
Grafica : Buona la caratterizzazione dei (pochi) personaggi disegnati, deludente quella delle ambientazioni.
7/10
Sonoro :  Qualsiasi musica o effetto sonoro viene soverchiato dal noioso “Free Thrown!” dei tiri di Shaq.
3/10
Longevità : Tre brevissimi livelli per la modalità storia e una modalità sopravvivenza intrisa di noia.
3/10
Prezzo : Un titolo creato appositamente per sfruttare la reputazione del grande Shaq. Avrebbe avuto un minimo senso se fosse stato free.
1/10

Voto complessivo : 3/10