Rdio, il servizio di streaming made in USA, arriva in Italia

Nicola Randone
Nicola Randone
Rdio, il servizio di streaming made in USA, arriva in Italia

Di sicuro, per l'Italia, questo è l'anno dello streaming musicale: dopo Deezer e Spotify, il popolare servizio statunitense RDIO creato da Niklas Zennerström e Janus Friis (già artefici di Skype) ha aperto le sue porte alla penisola tricolore.

Come Deezer anche RDIO ha la sua interfaccia web, a differenza di Spotify che si può ascoltare solo tramite un'applicazione proprietaria. Per quanto riguarda invece l'app per Android, il layout è decisamente pulito ed interessante, ben integrato col social e con funzionalità di caching per l'ascolto off-line (quest'ultimo solo se siamo disposti a sottoscrivere l'abbonamento da 10 e rotti euro al mese).

Con il proliferare di tanti servizi di streaming, a questo punto è d'obbligo un minimo di "comparazione": innanzitutto RDIO non è gratis, o meglio non dopo i primi 14 giorni di utilizzo. Come vi sarete già accorti, Spotify ci permette di ascoltare in maniera illimitata (solo da web) tutto il suo catalogo a patto di sopportare qualche interruzione pubblicitaria qua e là, lo stesso non vale per RDIO (ed anche per Deezer) che, dopo un periodo di prova gratuito, ci chiederà di sottoscrivere almeno il pacchetto da 4.99€ al mese per l'ascolto tramite Web.

Riguardo il catalogo musicale, a detta di molti Deezer è impareggiabile seguito da RDIO e come ultimissimo Spotify (provate a cercare Beatles o Pink Floyd o ancora Oasis e Coldplay e vi accorgerete che non tutti i servizi di streaming ottengono i diritti per qualsiasi artista).

L'interfaccia Web di RDIO è molto fluida e potente ed è compatibile anche coi tablet Android. Probabilmente tra gli altri due e, a nostro modesto parere, il vero valore aggiunto di RDIO sta proprio nell'interfaccia bella e pulita, chiara e decisamente web 2.0 al contrario di Spotify ed al suo layout troppo simile ad un iTunes vecchio di secoli e Deezer che, comunque, è sempre una spanna sopra.

Nessuna differenza sulla qualità audio, 320kbps per tutti e tre (sempre che con Spotify non restiate gratuiti) con riproduzione gap-less e quindi senza interruzioni nel caso in cui ascoltiate concept album come The Wall.

Anche RDIO come Spotify e Deezer supporta le playlist collaborative: rendete pubblico il vostro elenco di tracce preferite e i vostri amici potranno aggiungere il loro contributo.

Unico neo di RDIO l'impossibilità di sincronizzare i nostri file locali. Se Deezer e Spotify hanno infatti la loro app che fa una scansione della nostra libreria evitando di farci ascoltare i brani che abbiamo già sul disco, gli sviluppatori di RDIO hanno mal pensato di  non integrare tale funzionalità, e dire che sarebbe bastata una semplice estensione del browser come nel caso di Deezer. Uno dei vantaggi del sync con la musica in locale sta nel fatto che se un artista non è presente in catalogo, lo si trova comunque in quella grande libreria che comprende sia la nostra musica che quella disponibile su Internet. Ciò significa che se cercherò Arcade Fire su RDIO, pur avendo tutti gli album in locale paradossalmente sarò costretto ad aprire Spotify per ascoltarla.

Concludiamo lasciandovi al bottone per scaricare la app dal Google Play Store, al video promozionale e ad alcune screenshot della app per Android.

Fateci sapere le vostre impressioni.