MegaDroid Project: 300.000 smartphone Android, ma solo virtuali

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
MegaDroid Project: 300.000 smartphone Android, ma solo virtuali

I numeri fanno spesso la differenza, specialmente in un mercato dalle cifre astronomiche come quello degli smartphone Android; ma come riprodurre un caso reale di interazione fra moltissimi dispositivi diversi, senza incorrere in problemi tecnici (trovatelo lo spazio per un test su 300.000 smartphone!) o economici? Semplice: virtualizzando il tutto.

I ricercatori del Sandia National Laboratories a Livermore, California, hanno infatti realizzato tale rete virtuale sfruttando solo 500 PC di fascia bassa, attraverso i quali sono in grado di simulare tutti gli aspetti della "vita" di un telefono: scambio di messaggi, connessioni wireless e a rete mobile, stimoli dei sensori, ecc.

Gli scopi della ricerca sono molteplici: il primo obiettivo è studiare l'interazione tra dispositivi diversi; da esso possono poi derivare molte applicazioni pratiche. I dati raccolti sarebbero molto utili sia a chi sviluppa applicazioni di tipo sociale, basate anche sulla posizione (da Forsquare in giù), sia a chi si occupa di casi più critici, come il disaster recovery.

 Anche il campo delle applicazioni distribuite potrebbe trarre vantaggio da una tale simulazione, per non parlare della sicurezza, studiando come un malware possa farsi strada attraverso la rete e gli smartphone Android.

Inutile dire che la natura open-source di Android l'ha reso il candidato ideale per il progetto, ma anche iOS è preso in considerazione per il futuro, anche perché, al momento, una simulazione basata su soli smartphone Android non costituisce un caso realistico nella vita quotidiana.

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