Google finanzia una ricerca per dare la caccia alle recensioni fasulle

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Google finanzia una ricerca per dare la caccia alle recensioni fasulle

Le recensioni degli utenti, spesso sotto la classica forma di 5 stelline, si trovano ormai ovunque: dagli oggetti che compriamo online agli store stessi sui quali effettuiamo l'acquisto, nulla sfugge al parere degli altri utenti. E se da una parte si tratta di un servizio molto utile, dall'altra è spesso inquinato da false recensioni, che nella migliore delle ipotesi sono solo inutili commenti, ma possono anche diventare delle "piccole truffe".

Il Play Store non fa eccezione a questa regola, ma non è certo l'unico store che pubblichi recensioni dei propri prodotti, che spesso possono anche essere usate dai motori di ricerca come Google per affinare i propri risultati: logico quindi che per BigG questo aspetto rivesta una doppia importanza, e pertanto non ci meraviglia che abbia deciso di finanziare una ricerca in merito dell'Università dell'Illinois a Chicago.

La cosa potrebbe sembrare semplice per l'occhio umano, che riconosce piuttosto facilmente i commenti validi da quelli fasulli, ma automatizzare il processo è un altro paio di maniche: si tratta di realizzare una sorta di filtro anti-spam avanzato, dove i messaggi da cancellare però non seguono molto facilmente dei pattern prestabiliti.

I ricercatori americani hanno comunque presentato una soluzione, nella forma di un algoritmo chiamato GSRank, il cui scopo è più individuare lo schema che si cela dietro le recensioni fraudolente, piuttosto che l'identità stessa del loro autore: vengono così analizzati gruppi di recensioni, esaminando gli orari in cui i commenti sono stati pubblicati, la dimensione, le similitudini tra di essi e la velocità con sono stati inseriti.

Va da sé che questo tipo di filtro avrebbe un impiego molto ampio, non certo limitato ai soli app store, ma dato che chi finanzia il tutto è Google ci aspettiamo di vederne i benefici sul Play Store prima che altrove.

Fonte: