Canonical ufficializza Ubuntu per Android, il "webtop" a portata di tutti

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Canonical ufficializza Ubuntu per Android, il "webtop" a portata di tutti

Quella odierna è forse una giornata da segnare sul calendario: i posteri la ricorderanno come il giorno in cui la fusione tra Ubuntu e Android divenne qualcosa di più di un esercizio di stile o una cosa per soli nerd, divenne così semplice tornare a casa, inserire il proprio telefono Android nella sua dock e ritrovarsi sul monitor domestico con l'interfaccia Unity già avviata, che in molti si chiesero come avessero potuto farne a meno prima.

Quando circa un anno fa fu presentato il sistema WebTop del Motorola Atrix ne rimanemmo molto affascinati, chiedendoci se non sarebbe stato quello il futuro degli smartphone: tascabili e fedeli compagni del nostro peregrinare quotidiano e al contempo in grado di sostituire un PC desktop una volta arrivati a casa; in pratica i custodi di tutta la nostra vita digitale. La risposta data da Canonical sembra in effetti affermativa.

Per dimostrarlo l'azienda ha sfruttato un Atrix 2 con software ovviamente modificato: usato come smartphone avrete davanti una normale e perfettamente funzionante versione di Android, collegato ad un monitor avrete invece a disposizione il desktop di Ubuntu, e non l'interfaccia in qualche modo semplificata che i proprietari della Lapdock di Motorola conosceranno.

L'integrazione tra i due sistemi è infatti molto profonda: da thunderbird potremo accedere alle mail memorizzate nell'app di Android, Chromium riprenderà la sessione interrotta sul browser mobile, le immagini della galleria saranno visualizzabili in un istante, e potremo anche accedere a rubrica, SMS ed in generale lanciare qualsiasi app installata su Android. E' presente anche Ubuntu TV, a completare del tutto la trasformazione del nostro smartphone in un media center portatile, e quando appunto dovremo uscire potremo riprendere il lavoro esattamente da dove lo avevamo interrotto nella "modalità desktop".

Dunque già ci siamo? Non proprio, nel senso che il progetto è avviato ma non compiuto, ci sono ancora diversi bug da sistemare, ma Canonical afferma che è l'hardware non ottimizzato per il nuovo OS, cosa che non sarà un problema nei futuri modelli sui quali l'azienda lavorerà in collaborazione coi vari produttori.

Il limite più grande, ora come ora, è la carenza (assenza) di applicazioni per Ubuntu su architettura ARM, il che potrebbe avvantaggiare i modelli con chip Medfield: starà agli sviluppatori saper cogliere o meno l'opportunità e ricompilare adeguatamente le proprie app.

Sembra inoltre che i requisiti di sistema non siano proprio popolari: si parla di CPU dual-core da almeno 1 GHz, 512 MB di RAM, 2 GB di memoria libera, accelerazione video, modalità USB host e uscita HDMI out (dovrebbero andare bene anche gli adattatori MHL); insomma, solo telefoni relativamente recenti sarebbero in grado di "tirare fuori il PC che c'è in ogni telefono".

In ogni caso una dimostrazione dal vivo di Ubuntu per Android è attesa al Mobile World Congress e potete stare sicuri che non mancheremo di riportarvene ogni dettaglio. Per adesso vi rimandiamo alla pagina ufficiale del progetto, mentre qui sotto trovate una ricca galleria d'immagini direttamente "dal futuro".

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