Salite e discese del Sony Tablet S

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Salite e discese del Sony Tablet S

Uno dei migliori tablet della precedente generazione di tavolette Android (quella nata con Honeycomb, per capirci) è stato senz'altro il Tablet S di Sony e, sebbene non sia stato costantemente sotto le luci della ribalta come altri suoi colleghi (il che non è necessariamente un male), le sue vendite rispecchiano in fondo questa nostra considerazione.

C'è da dire tra l'altro che il modello di Sony è uno degli ultimi arrivati, e mentre il Tablet S iniziava la sua corsa già si sentiva insistentemente parlare della generazione successiva: dopo il lancio a fine settembre infatti, già in ottobre il Tablet S deteneva da solo il 26% di share del mercato dei tablet Android, ma superato il balzo iniziale le vendite sono calate durante il periodo natalizio a vantaggio di altri modelli (ovviamente inclusi anche i non-Android), come testimoniato anche dal ribasso di prezzo ad inizio del nuovo anno.

Sony non ha comunque intenzione di abbandonare la tavoletta ed il recente annuncio dell'upgrade ad Ice Cream Sandwich ne è la prova: abbiamo già visto sul Prime quanto Android 4.0 faccia bene alla fluidità del sistema, e siamo convinti che con una maggiore ottimizzazione e più applicazioni dedicate (ma confidiamo appunto che entrambe arrivino grazie ad Ice Cream Sandwich, che tra l'altro semplificherà progettare app ottimizzate sia per smartphone che per tablet) molti dei modelli nati con Honeycomb possano ancora tranquillamente dire la loro, se non all'hardcore gamer, sicuramente al cliente meno esigente.

Parte dell'insuccesso dei tablet Android finora è stato proprio a causa di questi due elementi: ora che c'è la possibilità di arginarli entrambi sta anche ai vari produttori continuare a sostenere (=aggiornare) i propri modelli, che non possono essere considerati da pensionamento dopo neanche un anno di vita.

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