Ecco perché Microsoft prende soldi da Android

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master
Ecco perché Microsoft prende soldi da Android

Abbiamo più volte parlato in queste pagine di Microsoft che richiede pagamenti alle aziende produttrici di smartphone e tablet Android, per evitare cause legali che molte di queste aziende non possono permettersi.

Benché qualcuno nei commenti ci avesse addirittura accusato di aver tralasciato importanti dettagli sui brevetti in questione, la realtà è che nessuno conosceva nel dettaglio questi brevetti fino ad oggi. La tattica di Microsoft consisteva infatti nel contattare le aziende interessante (senza puntare direttamente a Google) e minacciarle di avviare cause legali economicamente onerose. Microsoft avrebbe evitato questa situazione in cambio di un accordo monetario. Questo accordo prevedeva di firmare un NDA (ovvero un modulo dove si dichiara che non sarà possibile dichiarare i contenuti degli accordi presi) e di svelare la lista di questi brevetti solo nell'ultima fase (ovvero quella della firma).

Dopo che Samsung, HTC, Huawei e altri, sono cascati nel tranello, Barnes & Noble (produttore di un tablet negli Stati Uniti) ha deciso di non firmware l'accordo NDA.

Ecco quindi i brevetti incriminati:

  1. the “display of a webpage’s content before the background image is received, allowing users to interact with the page faster”;
  2. “easy ways to navigate through information provided by . . . device apps via a separate control window with tabs”;
  3. “the select[ion] [of] text in a document and adjust[ment] [of] that selection”;
  4. “the ability to annotate text without changing the underlying document”;
  5. permitting “apps to superimpose download status on top of the downloading content”.

In pratica si parla di navigazione web, utilizzo di tab, selezione del testo, note e popup di download. Tutte "piccolezze", almeno dal punto di vista delle battaglie legali. B&N ha quindi svelato il gioco di Microsoft che adesso non potrà più attuare la sua politica del terrore. Battaglie legali invece di innovazione, è questo che Google pensa di Microsoft.

E voi cosa ne pensate?

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